Una strana sensazione. È l'alba di un giorno come ce ne sono tanti, ma per me nessun giorno è uguale a quello passato.
Studiavo sugli spalti del Cus (sì, lo so, tu che leggi sgranerai gli occhi... Ma non è proibito, e la mia legge lo consente appieno), per farmi compania da sola. C'era una certa malinconia in tutto il posto: il sole fresco del mattino, un po' d'edera che cresce in un posto un pochino in ombra, una sedia rotta. E improvvisamente, cullata dalle note di piano che stavo ascoltando, ho pensato all'immagine di tutta la scena dall'esterno, come se qualcuno stesse guardando l'intera scena dall'esterno... Gli spalti deserti, ma invece di pensare a me che leggo, ho visualizzato semplicemente un libro aperto, con accanto un evidenziatore arancione, un lettore mp3 e un paio di occhiali da sole, le pagine sfogliate dalla lieve brezza... E mi sono chiesta se questo mondo potrebbe andare avanti esattamente allo stesso modo con o senza la mia presenza... Mi sono chiesta se sono realmente indispensabile... Non con tristezza, angoscia esistenziale o male di vivere, no... Semplicemente così. Pura e semplice domanda, cristallina accettazione di ciò che potrebbe essere. Non ci sono ombre nella mia aura arancione adesso, sono sempre la stessa di sempre. Strani pensieri ultimamente, nulla più.
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