lunedì 10 ottobre 2011

Longing to.

Sono obiettivamente felice.
Ma non credo che la mia felicità debba tradursi in stasi. Sono felice, ma se io non nutro la mia felicità, questa senz'altro non durerà a lungo. Si trasformerà in noia, e farà diventare doloroso quel sentimento che gli inglesi rendono tanto bene con quella loro espressione "longing to", che non saprei rendere altrettanto bene in italiano. I'm longing to. I'm longing to... La mia vita, quella donna che sarò in un futuro non troppo lontano. Quello che io faccio ogni giorno è finalizzato alla mia esistenza di domani. So per certo che voglio diventare un buon medico; so per certo che voglio essere una buona persona, un'anima di cui mai più si possa osare dire che non ha carattere.
Sposo in pieno la teoria per cui non bisogna mai rinunciare alle cose "perchè non ce la faccio". Certo, non diventerò mai una provetta ballerina di danza classica... Ma non togliermi dal mio ambiente. Lasciami nel mio ambiente, fammi giocare in casa, e mettimi a confronto con qualcuno che giochi anch'egli in casa. Prendimi come studentessa di medicina, e metti al mio confronto un altro studente di medicina. Io non credo che "se ce la fa lui, io non ce la faccio", che "io non provo neanche a fare quello che fa lui, perchè tanto lui mi toglie il posto". No, no, neanche per sogno. C'è da sbattere la testa contro qualcosa? Eccomi, pronta a lottare, pronta anche a stare sveglia tutte le notti se fosse necessario. Pronta a fare ogni cosa, pur di arrivare dove voglio arrivare. Ma arrivare non è la parola giusta. Perchè se hai quel "longing to" di cui parlo io, se hai quel desiderio, quella voglia costante, voglia di imparare e di essere in continuo movimento e in continuo mutamento, allora capisci benissimo come in questo "longing to" non c'è un punto di arrivo, c'è solo una corsa, tanto lunga quanto folle agli occhi di chi non la condivide. C'è un guadagno che non deriva dall'arrivare ad un divano comodo su cui potersi sedere, bensì dal continuo cammino. E non importa se i piedi fanno male, e non importa se improvvisamente comincia a piovere, e tutto sembra contro il tuo cammino. E non importa se tante volte sarebbe tanto, tanto più facile fermarsi. Qualcuno partito con i migliori propositi indubbiamente si ferma. Indubbiamente qualcuno è attratto dal divano comodo, comodissimo, ai bordi di un cammino quanto mai ripido. Ma, personalmente, il divano comodo non mi tenta neanche un po'. Con un sorriso potrò anche dire "Eh cavolo, ma non ci si ferma proprio mai", ma nel momento in cui sono costretta a fermarmi, ecco che non riesco e non ce la faccio. Anelo a qualcos'altro. A qualcosa di più, a un livello più elevato. I'm longing to. Il lavoro facile non mi è piaciuto mai, personalmente non so che cosa sia. E come potrei, d'altra parte? Non ho mai affrontato niente nella mia vita che sia stato meno di una sfida. Ogni cosa che ho deciso di fare, è stata un progetto in cui mi sono buttata con entusiasmo, un corso per cui ho sbattuto la testa sui libri infinite volte. Infinite volte, con qualche lacrima, ma con il cuore lieto, oltre la stanchezza e le preoccupazioni. La preoccupazione di non farcela, ma sopra quella preoccupazione: la determinazione di un cuore che batte forte per le cose in cui crede. E' più facile godersi la bella vita... Facilissimo, ma dopo un po' che cosa ne hai? Nulla. E' facilissimo dire "lo farò domani", ma quando lo dici sei perfettamente consapevole che quel domani non arriverà mai. E invece, rimboccati le maniche! Cerca di farcela, cerca la tua pista nera e lanciati giù per il pendio, lasciati coinvolgere e lasciati prendere. Ma non chiudere gli occhi neanche per un attimo, perchè se ti crogioli in una curva presa bene, allora cadrai nel burrone. Poi ci sono degli angeli custodi che ti prendono per mano e ti fanno tornare sulla retta via, ma questo è un altro discorso. Da trattare un'altra volta, in una pagina appositamente aperta. E quando arrivi in fondo, dopo la tua folle corsa, prendi un bel respiro come non ne prendevi da un po', e Whoa!! ne è valsa la pena... Vedi il mondo intorno come girare, sembra che ogni singola cosa in questo universo stia salutando te, stia gioendo con te di quello che sei riuscita a fare. La gioia non è nell'esser lì all'arrivo, la gioia profonda è esser riuscita a farcela andando alla giusta velocità, evitanto tutti gli ostacoli, e perchè no, godendosi anche il panorama (ma solo quando possibile). E dopo che ti sei crogiolata nel tuo arrivo, nel morbido tocco dell'aria azzurrina sulla pelle, e dopo che ti sei guardata in giro, then what? Then... Ti guardi intorno, ed ecco che c'è un'altra montagna da scalare, un altro panorama da andare a vedere. Ed ecco che prendi il fiato, e rimetti in moto le gambe. Stanche, affaticate, ma poco importa. Ce l'hai fatta una volta, era il tuo sogno e l'hai visto realizzato, vale più di mille panacee o notti di riposo. Riparti, con ancora più impeto, ancora più vigore. Longing to.

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