domenica 24 gennaio 2010

Untitled.

Sai… Son qua, sotto le mie coperte, a trattarmi bene una volta tanto, con la boule calda calda sul pancino, e girovagando tra i miei pensieri, tra le mie cose, tra le mie foto… E guardavo… Quanti momenti! Quante cose vengono in mente! Potrei parlare un’eternità, sulle mie anime care che vedo qua… Potrei parlare ore dei ventenni di oggi… Pensavo alle nostre strade! Alla mia, alla tua… La mia e la tua strada che un pezzo in comune ce l’hanno… E tu sei lì che ti chiedi, adesso come non mai, se la tua via, se il tuo mondo è quello giusto… Se stai affrontando il tuo sentiero per bene come vorresti! Adesso che la nostra vita ce l’abbiamo in mano… E dopo l’adrenalina iniziale, dopo esserci, senza eccezioni, lanciati a capofitto in tutto ciò che vedevamo, nel nome sacrosanto della vita, nel nome di tutte le belle cose in cui crediamo, e che abbiamo infinite volte strenuamente difeso, contro chi ci diceva il contrario, stiamo cominciando a pensare per davvero, e a farci venire i dubbi… Dubbi sulla nostra vita, sul fatto che il mondo ci ritenga adulti… Sul fatto che, a quanto ci dicono, forse dovremmo essere più maturi di quanto non siamo… Pensieri che vengono fuori nelle sere d’inverno, quando non è più pomeriggio ma ancora non è notte, in quell’ora in cui le stelle meravigliosamente sorgono, parole che non hanno tanto bisogno di una risposta quanto di un tacito ascolto, e di un’assenza di giudizio, da parte di un cuore disperatamente desideroso di un posto caro dove poter riposare… Un cuore che, in fondo in fondo, ha la semplice paura di aver sbagliato tutto… Un cuore che… No, non credo che ci sia bisogno di aggiungere altro…
Ma, la sai una cosa? Nel momento stesso in cui ti chiedi se, davvero, hai il cuore e l’anima che vorresti, ti stai già dando la risposta. Solo un’anima può interrogarsi sulla sua esistenza… Solo un’anima non stancata da ciò che la vita le ha posto innanzi è in grado di meravigliarsi ancora, come i bambini sanno fare… Se riesci a non farti indurire e disilludere da ciò che è stato, allora gioisci come un bambino innanzi a un’alba, a una nube, a un angolino di città, a un sorriso… Ed è in quei momenti che provi la felicità pura e vera, quella che ti resta a scaldare il cuore per sempre… In fin dei conti, dire di voler tornare bambini è un po’ un controsenso, non credi anche tu? Perché, se solo lo vogliamo, abbiamo ancora nel cuore, inalterata l’innocenza del bimbo, che sgrana gli occhioni innanzi a una goccia di pioggia.

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