Rieccomi nel gioioso mondo dei fiori di campo, quel mondo che vorrei non fosse mai contaminato da dolore, da tristezza.
Che periodo, ultimamente. Periodo di delusioni, ed ecco che Carla scende dalle nuvole, ed ecco che Carla parte per la guerra.
La mia casa era il sole, un sorriso sempre, un sorriso per tutti. Tante persone intorno, felicità, corse a cuor leggero.
E cosa succede se un giorno comprendi di esserti fidata della persona sbagliata? Cosa succede se un (bel) giorno, gli amici ti voltano le spalle e persone in cui avevi riposto la tua fiducia rivelano tutto il loro egocentrismo e cominciano ad assillare la tua esistenza?
Cosa succede se diventi l'ossessione di qualcuno, e l'indifferenza per qualcun altro?
Vorresti cambiare città, paese, nazione, mondo. Ti stramaledici per essere sempre presente, per avere sempre un sorriso pronto per tutti, per la tua (brutta) abitudine a fidarti.
E contemporaneamente, su altri fronti, altro non sai fare se non fidarti.
Scopri che le persone sono mutevoli come il vento; scopri che chiunque può accusarti di qualunque cosa, non importa che tu sia colpevole o no.
E ti chiedi quando arriverai a capire il senso di tutto questo.
E improvvisamente, in una notte di neve, mentre camminando (dritta, nonostante l'alcol in corpo) verso casa alle tre e mezza del mattino guardi uno spazzaneve con le sue luci da astronave aliena nel piazzale accanto, capisci tutto. E non c'è bisogno di nessun altro perchè.
Hai capito, hai pianto, tante cose si sono rotte.
Ma dopo tutto questo, dopo le sfuriate e i momenti di Nulla Assoluto, dopo giorni e mesi in cui il telefono o suona troppo o suona troppo poco, capisci, sorridi e sei felice.
Ti sei ritrovata in un nuovo mondo fantastico, un mondo fatto di tequila e di carte che verniciano le rose. Un mondo fatto anche di cioccolate da Cesare, e di chiacchiere sulla via di casa. Un mondo di risate davanti ai libri e alle bottiglie; un mondo di condivisione pura e semplice, un mondo di Voler Bene che non chiede una motivazione, è così e punto. E semplicemente siamo felici che sia così.
E ti ritrovi la mattina dopo, con quattro ore di sonno alle spalle, a correre incespicando nella neve che ti arriva sopra le caviglie, avvolta in un cappottone, con al collo una macchina fotografica, e un sorriso di gioia e immensa luminosità, splendore, e ringraziamento e lode a Dio. Ridi, ridi come una bambina, sei fradicia ma non importa, no, hai trovato l'occasione per dare un senso anche ai momenti impossibili in cui sembra che il mondo non creda più a niente.
Hai capito una cosa nuova, hai capito che Voler Bene significa anche lasciar andare senza augurare nessun male, vuol dire lasciare ognuno libero della sua strada e dei suoi errori; vuol dire non curarsi del proprio dolore, ma avere spalle e gambe forti: per mettersi sulle spalle anche quest'altro zaino, e andare alla ricerca, ancora una volta, della propria felicità, ancora una volta partendo dallo Zero Assoluto, senza nessuno che dia garanzie, senza un terreno solido da cui partire, ma solo la speranza che qualcosa possa funzionare, funzionare ancora, funzionare di nuovo.
Ed è un abbraccio che ti dimostra che tutto può funzionare, un invito e una proposta, un sorriso vero e sincero, una risata, una presa in giro, un progetto, un sogno, un sogno e altri mille, un attimo di condivisione che si ingigantisce e diventa una vita in un istante.
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