giovedì 11 febbraio 2010

"Clouds of my life", I called it... For you...

Questo non è un post a caso... Questo è IL post, l'intervento più di cuore che mi sia mai riuscito, resuscitato dal vecchio blog e portato qui, affinchè non si perda...
Baci...

03 dicembre 2008
Clouds of my life
E le nuvole della mia vita quante sono…

Le nuvole vere, le nuvole che nessuno ha visto mai. E quel cielo così bello e così limpido… Così carico di te.

E “distrattamente guardo il cielo / e cerco te”… Una volta l’ho sentita, questa canzone, e m’è rimasta in testa.

Il cielo il cielo. Avessimo tempo di guardarlo, il cielo. Troppo guardiamo la punta dei nostri stivali… Troppo poco quel cielo.

Quanto guardo il cielo… E cerco la mia vita. In quel rosso del tramonto, in quelle nuvole “che sanno di vaniglia” (e grazie amico di Pelle che non so neanche chi sei per avermi fatto capire che anche oltre i vetri sporchi del Cope si può vedere uno stralcio di cielo… Pieno di nubi alla vaniglia?!), perché tu sai – e lo sai, non c’è bisogno di spiegare il perché – che da qualche parte nel mondo, nell’Universo, nel firmamento creato, qualcun altro sta guardando lo stesso cielo… Lo stesso che sta sopra le nostre due teste, lontane ma uguali, foss’anche solo perché abbiamo alzato gli occhi al cielo nello stesso istante. E io guardo il cielo, e so con tutta me stessa che tu sei lì a guardare la stessa cupola immensa sopra le nostre anime lontane ma mai state così vicine. Forse non ci reincontreremo mai, chissà. Non so neanche che faccia hai… Ma ho visto la tua anima, anche solo per un istante, anche solo uno stralcio. E tu hai visto la mia. In qualunque parte dell’Universo tu sia… E ogni volta che guardi il cielo, e ne rimani come ipnotizzato, in quell’istante lì tu sei legato ad un’altra persona, indissolubilmente. Con un legame che non si spezzerà mai, anche se forse dimenticherai quell’attimo così magico… Ma la tua anima sempre lo ricorderà… Mai potrà dimenticarsene.

Dedicato a te, chiunque tu sia.

E basta quell’istante… Solo quello, per restituire alla vita quel senso che ti sembrava ti fosse sfuggito dalle mani. Sfuggito via… E sentir la vita scorrere ancora… Non intorno a te ma DENTRO, di te… E tu mi dirai, anima mia carissima,”tutto questo solo con uno sguardo?” E ti risponderò… Che bisogna saper alzare gli occhi al cielo. E a volte credi di non potercela mai fare, a liberarti del giogo della morte…

Ma arrivano momenti in cui capisci che la vita c’è ancora. E il cielo pure, solo che tu non te ne sei mai accorto, e hai bisogno di qualcuno che con dolcezza ti prenda il mento e ti dica “Guarda su… Che ci sei ancora, che sei ancora in tempo, perché non è mai troppo tardi.!”. E quel piccolo sguardo, quello schizzo di mondo che penetra le tue tenebre e arriva giù, a scaldare un cuore circondato da fiamme di ghiaccio, da te costruite, forse, non ha salvato e dato pace, e purificato, per così dire, solo te, ma anche qualcun altro. Chi, con la stessa solitudine nel cuore, ha avuto come te il coraggio di alzare lo sguardo in quello stesso momento.

Dedicato a te, chiunque tu sia.

E se

Mai accadrà

Tu donami i tuoi sogni

Li curerò per te

E ferma in un campo di rugiada

In una notte solitaria

Darò loro vita

Affinchè chi c’è ancora

Chi ha resistito – forse solo per inerzia

Possa dare nuova vita a te

Che come me hai detto, tremando nella pioggia

“Da solo non ce la faccio, da solo”.

Dedicato a te, che mi guardi

Da un cielo stellato.
20.03

Nessun commento:

Posta un commento