domenica 5 dicembre 2010
Una sera di dicembre
inesorabilmente.
Come una pugnalata.
Cose che ti attraversano l'anima
gocce d'infinito
racchiuse in un cuore solo.
Momenti in cui l'essenziale
ti trapassa il cuore
e mille e una anima affollano la tua.
E una lacrima scorre,
e ben più d'una.
Terremoti dell'anima,
barcollanti nostre fragilità.
Esseri umani, anime.
Ci incontriamo,
ci scontriamo.
Nasciamo,
cresciamo.
Fioriamo.
Camminiamo,
anime sicure delle nostre certezze,
con passi lievi e decisi,
volando.
L'inaspettato,
è l'inaspettato che cambia.
Cosa?
La vita,
il destino,
l'amore,
la morte.
Arrivi
ad aspettare la pioggia
per non piangere da solo
poeta della vita!
Luce degli occhi
malinconia d'un cuore
che sa troppo
troppo per vivere
troppo poco per morire.
Un passo dopo l'altro,
svolta un angolo:
qualcosa di forte
ecco, qua.
Al cuore.
All'altezza dell'anima.
Ecco.
E' la Vita che incontra se stessa.
Che si guarda allo specchio.
Si guarda,
si vede per la prima volta.
Amore incontra Sacrificio,
incontra Entusiasmo,
trova Determinazione.
Unione indissolubile.
Lacrime.
Manca il respiro,
è un pugno nello stomaco.
E' quella strada che tanto sei andata cercando.
Ecco, l'hai trovata,
in un miracolo di dicembre.
Mai facile, si sa.
Ma è la mia.
Ora la vedo.
Vedo la mia strada,
e vedo me stessa.
Con le mie paure,
la mia voglia
di vivere
di fare
di esserci
di amare.
So qual è la mia strada.
Me la sento nel cuore,
la vedo ogni volta che penso!
Ora so cosa devo fare.
So dove devo andare.
E ci andrò,
per l'Amore dentro di me.
Per la Vita in me.
Nient'altro che questo sono:
Amore e Vita
che giocano insieme,
gioiosamente.
E danno altra Vita.
Altro Amore.
Troppi per un cuore solo.
Guardami negli occhi.
Amore.
lunedì 22 novembre 2010
Paura...
A volte ho paura; paura di non farcela e di non essere in grado, paura di avere paura.
Paura di voler affrontare cose più grandi di me, paura di non farcela.
Paura di deludere.
Paura.
Paura e punto.
Non c'è necessariamente bisogno di un motivo scritto per avere paura.
Ho paura anch'io, perchè in fin dei conti, sono piccola anch'io, sono fragile anch'io.
Solo a volte, ma sono piccola e fragile anch'io.
martedì 2 novembre 2010
Voglia. (scritto domenica)
Ero un tantinello stufa, un pochettino stanca, ero lì che ribattevo al computer le settanta pagine di appunti delle prime tre settimane di lezione, le prime del primo semestre del terzo anno, alla luce della lampada dello studio.
Ad un certo punto mi sono detta "Pausa, sono stanca".
Pausa, chiudo il computer, spengo la luce.
Pausa finita.
Stavo per tornare a studiare.
Passo in camera, davanti alla televisione accesa che mamma sta guardando.
Passo davanti alla televisione, e vedo il logo dell'AIRC. Mi fermo davanti alla televisione, e vedo la storia di un bambino, di uno scricciolo che non ce l'ha fatta, ma che sorrideva felice nel suo primo giorno di scuola.
Esco dalla stanza, torno al mio computer che tra un po' frigge.
E mi rimetto a scrivere, mi rimetto a studiare.
Perchè sono solo al terzo anno, ma voglio che altri bambini come lui possano sorridere per tanti, tanti giorni di scuola. Voglio che questo sia possibile. Perchè sia possibile c'è bisogno di tante persone che sanno quello che fanno, agendo in silenzio.
Io voglio essere una di quelle persone. Voglio essere in grado di donare il sorriso a chi non l'ha più; voglio essere capace di far continuare a sorridere chi la speranza la sta perdendo, l'ha persa.
Voglio averne la capacità e la preparazione, ne ho il cuore.
Perciò non mi fermeranno stanchezza, ostacoli, sfide da superare e muri da saltare. Perchè, anche se a volte non riesco a saltare, io i muri li sfondo a testate.
Perchè ho una determinazione che è anche testardaggine, perchè io punto alla luna, e ho tutta l'intenzione di andare a prendermela, per il bene non mio ma del mondo, per il bene delle persone. Bacio.
I was born to take care of you. :)
Ascoltavo i Queen. I Queen mi dicevano che 'I was born to take care of you' e la cosa mi ha immensamente riempito di dolcezza... Sai, pensavo che io, in silenzio, nel mio silenzio fatto di occhi che brillano, è come se tenessi tra le mie braccia tante persone, tante tante... Tutte quelle persone che io amo, persone per cui io donerei la mia vita ad occhi chiusi, anime belle a cui io affiderei la mia vita in meno di un secondo... Ogni giorno, ogni momento della mia vita in cui mi ritrovo a sorridere felice, ad occhi chiusi, felice stupendamente e silenziosamente... Sono anime per le quali ho calato ogni difesa, anime che hanno - più o meno consapevolmente - in mano la mia vita, e che potrebbero farne ogni cosa se solo volessero. Io mi sono resa conto di una cosa. Un giorno discretamente lontano, in una sala conferenze di un albergo russo, in pigiama e circondata da gente semisconosciuta (compagni di Russia, bellissimi miei!!!) una specie di 'test della personalità', che doveva mettere in luce i lati luminosi e oscuri di ciascuno, io fui consacrata come 'angelo custode' e 'creatore', ossia ero una delle poche elette a cui lati oscuri non ne erano stati trovati. E adesso mi rendo conto che, nella sua semplicità, quel test aveva disgraziatamente ragione. Io vorrei prendere i malanni del mondo e curarli, vorrei cullare tra le mie braccia ogni anima triste, vorrei essere ovunque qualcuno abbia bisogno di me; sono capace di curare ma non di distruggere, sono capace di perdonare ma non di condannare, non sono capace di portare rancore, sono capace di sorridere scuotendo la testa e dire 'non è niente', sono capace di tutto questo e anche di più... Io sono ovunque qualcuno abbia bisogno di me, io sono per il mondo, e continuerò a camminare, continuerò a correre. Mi prenderò cura del mondo, continuerò a farlo.
I was born to take care of you.
venerdì 22 ottobre 2010
Stelle del mio cielo. :)
Facciamo un po' di ordine mentale!!!!
Al mio attivo posso annoverare un discreto numero di giornate che "Se arrivo a stasera ancora integra è un miracolo", tante corse per il Policlinico, un buon numero di chiacchierate strappate alla frenetica vita universitaria...
Se guardo alla somma dei miei giorni, adesso, mentre ascolto i Muse che mi dicono che "Love will be forever, and if we die, we'll die together", penso che sono dei bei giorni... Diciamo che la mia vita può essere spaccata in due: la parte numero uno in cui tutto mi sembrava grigio, anche la vita stessa, che lasciavo scorrere senza gustarmela; e la meravigliosa parte due, in cui Carletta corre da una parte all'altra, pedala qua e là, spunta da tutti gli angoli, sbriga ogni faccenda, ma soprattutto si butta a capofitto prendendo al volo ogni occasione che scorge anche solo con la coda dell'occhio!! Perchè se c'è una cosa che ho imparato in vent'anni di vita è che la vita è una, e in ogni caso ha sempre un lato magico, meraviglioso, stupendo!! E questo lato no, non me lo voglio perdere per nulla al mondo... Ed è per questo che io non mi curo di quello che non ho, ma assaporo a fondo quello che ho... Non mi curo se altri hanno qualcosa che io non ho e che potrebbe rendermi immensamente felice... Quello che ho mi rende gioiosa e mi dona un'indescrivibile felicità agrodolce, di cui ancora non riesco a capacitarmi... A volte, parlando con le mie anime care, le mie anime dolci, realizzo d'un colpo quanto ho, quanto mi viene dato senza che io chieda niente, e mi vengono le lacrime, lacrime di gioia pura e senza condizioni, lacrime di amore incondizionato, nel più ampio senso del termine inteso... Amore che dò senza chiedere nulla in cambio, amore che mi viene donato senza condizioni in un abbraccio, in un bacio, in uno sguardo... Amore.
mercoledì 6 ottobre 2010
Perchè vivi? Le mie risposte.
Perchè è meraviglioso abbracciare una persona che non vedevi da tanto.
Perchè è stupendo vedere il sole che splende.
Perchè ci sono momenti in cui ti sembra di volare, e non hai bisogno di scalare l'Everest per toccare il cielo con un dito.
Perchè è bellissimo correre sotto la pioggia, ridendo!
Perchè è delizioso ritrovarsi coccolata, sia quando qualcosa va storto, sia quando qualcosa va dritto.
Perchè per ogni cosa storta, ecco arrivare una mano forte che cerca di raddrizzarla per farti stare meglio.
Perchè, in fin dei conti, questo mondo gira ad amore.
lunedì 13 settembre 2010
Qualcuno, sopra di noi...
Le ho prese con un solo sguardo, una sola occhiata a quel cielo magnifico, a quel cielo di notte, a quel cielo sotto il quale ero sola? Forse sì, forse no, anzi, assolutamente no.
Quando meno te l'aspetti, scopri che qualcuno sta inaspettatamente pensando a te, scopri che per qualcuno tu conti, che c'è qualcuno che ti aspetta, qualcuno che vorrebbe che tu fossi lì, qualcuno che benedice il giorno che ti ha incontrato. E sopra di noi c'è Qualcuno che conta davvero, Qualcuno che ci guarda pensare, guarda negli occhi me e te, che ad un imprecisato numero di chilometri di distanza stiamo guardando lo stesso, lontanissimo cielo... Così vicino... Così vicino a noi, così come così vicini sono i nostri cuori, che si incontrano e si scontrano, che sono fisicamente lontani ma in realtà uniti in un unico abbraccio. Perchè il cielo è pur sempre lo stesso, perchè è la nostra vita quello che conta, quello che sentiamo dentro davvero l'unica cosa importante... E secondo me quel Qualcuno che è sopra di noi guardandoci sorride, noi piccoli piccoli, piccoli in mezzo a sei miliardi di altre formichine come noi, ma che sappiamo come si fa a custodire nel cuore un intero universo... Perchè Lui ce l'ha insegnato. Credo che per quel Qualcuno il nostro sorriso silente, lieve, il nostro sorriso alle stelle e al mondo intero, che ci scopre un intero cielo stellato anche se abbiamo chiuso gli occhi, valga molto di più di qualunque parola... Il nostro silente sorriso è un atto di amore verso il mondo, verso quel mondo che ci custodisce, verso quel mondo che a volte non capiamo, che a volte ci gira le spalle, ma è un mondo che sa rivelarci delle sorprese infinite, se solo sappiamo coglierle... Sa regalarci degli istanti di infinita dolcezza, quegli istanti che non sono nè belli nè brutti. Sono, punto. Ed è il loro semplicemente essere che li rende a loro volta magici e insostituibili... E resteranno nel nostro cuore per sempre, non li potremo mai dimenticare, nè vorremmo mai, perchè anche se a volte confessarlo è difficile, ci pensiamo spesso... Ci tornano alla mente, ricordiamo parole, sguardi, gesti, sorrisi, abbracci, le stelle del cielo che stavano sopra di noi...
Ci sono istanti che vengono sottratti alla folle corsa del mondo, ci sono istanti che non ne fanno assolutamente parte, sono qualcosa di puro e distinto, semplicemente magia; e dopo quegli istanti io e te potremo tornare alla nostra vita di sempre, con mille impegni e tante corse, vita di sempre dove ritagliare il tempo per un abbraccio a volte sembra un'impresa titanica... Ma sono quei momenti che ci danno forza!! Che danno senso al nostro essere... Sono momenti miei, tuoi, e di nessun altro se non del Cielo, che ci guardava con un sorriso dolce, cristallizzando quell'unico istante nel tempo... Istante in cui tu mi hai consegnato la tua vita, o io ti ho consegnato la mia, con un atto di fiducia che è bello quanto infinito, perchè non c'è più nessuna difesa, nessuna finzione... Siamo solo due anime, sole anche se in mezzo alla folla, sole davanti a un cielo stellato o al tavolino di un bar, sole sedute sui gradini di una scala piuttosto che davanti a un caffè, o ancora vagando sotto la pioggia senza giacca nè ombrello, sole vagando a caso, sperando in una disperata ventata di ossigeno... Sole, ma insieme. Ed è questo che conta. E Lui sorride...
Sogni. =D
Amici e voti sul libretto ;)
Poi arriva un momento in cui ti senti abbracciata, coccolata, da tutti, da tutte le persone a cui vuoi bene e da cui certe volte ti senti dimenticata, ma non è così.
E allora, allora capisci quello che vuoi essere, capisci chi sei veramente. E capisci che quel tempo sottratto allo studio è valso molto più di mille nottate di studio.
Perchè, quando ce n'è bisogno, gli amici ti abbracciano, i libri e i voti sul libretto no.
venerdì 27 agosto 2010
;-)
through the sands of the world...
Walk quietly, step by step,
feel the sand under your feet,
feel the sun over your skin...
Close your eyes,
and sing quietly
a song you've always known...
Feel happy.
Feel free.
Feel as you are.
domenica 22 agosto 2010
Breaking the rules of the world
Ci sono giorni in cui ti alzi per guardare l'alba, apri la finestra avvoltolata nel pigiama e in una coperta che hai malamente tirato giù dal letto, con gli occhi ancora gonfi di sonno ma un bel sorriso sulle labbra, perchè l'alba è una delle più belle cose al mondo... E cosa vedi? Un muro di nebbia, che sembra essere il diciotto di gennaio, non il 21 di agosto... Ma nonostante questo!! Chiudi gli occhi, prendi un bel respiro e sorridi!!! Sorridi, perchè il mondo è bello anche con la nebbia, e perchè è talmente paradossale che, cos'altro vuoi fare? se non ridere?? E ridendo, infrangi le prescritte regole del mondo...
Le regole del mondo, questo sono: nate per essere rispettate dal perbenismo e da chi ha paura di essere se stesso; nate per essere infrante da chi è diverso per scelta.
domenica 8 agosto 2010
Lacrime. E grazie, gioie.
Hai pianto per il mondo, hai pianto per gli amici, per i familiari. A volte, quando tutto il resto del mondo chiudeva gli occhi, hai pianto anche per te stessa. Sola, al centro del letto, in una macchina che va. Sola, sotto il cielo sotto il sole, sotto le stelle di luglio, hai pianto per un abbraccio, hai pianto per un saluto. Hai pianto per i mali del mondo, hai pianto per i fardelli delle persone che ami, di cui ti sei fatta interamente carico, e per cui non hai mai chiesto niente indietro.
Non hai mai permesso che qualcuno ti vedesse piangere, se così è stato, vuol dire che eri al capolinea.
Hai ascoltato, hai amato, hai creato legami forti.
Hai deciso, fin dall'inizio, di dividere il tuo cuore, in tanti minutissimi pezzi, ognuno contenente un frammento della tua anima, per donarli a chi intorno a te ami, affinchè le persone intorno a te possano sapere sempre di poter contare su di te, possano sapere sempre che la tua anima sarà sempre con loro, per riscaldare i loro cuori, quando abbiano bisogno di aiuto.
I miei sorrisi, la mia voglia di vivere, nascono tutti da voi. Dall'amore che mi dimostrate, dai vostri gesti disinteressati.
Dal vostro preoccuparvi per me. Dal vostro esserci per tutto, per le cose belle, per le piccole cose che fanno il mondo grande, per le cose più o meno brutte. Per il vostro portare parte dei miei fardelli, quando io proprio non ce la faccio più. Per il vostro sorridermi ogni giorno, sorridermi sincero. Per la vostra voglia di essere con me, di essere dalla mia parte. Per le cose buone che mi dite.
Perchè, in ogni caso, in ogni situazione, in qualunque parte del globo io sia, non sarò mai sola. Mai. Perchè, quando le speranze, anche le mie, che sembrano infinite, si affievoliscono anche solo un po', arrivate voi, le mie anime care. A cullarmi e coccolarmi, a dirmi che tutto andrà a posto. A volermi bene, a tranquillizzarmi. Arrivate voi, a ridere e scherzare con me, a parlare seriamente con me, ma anche e soprattutto, arrivate ad abbracciarmi. Arrivate a farmi ridere, e sorridere, e farmi vedere ancora che fuori c'è il sole, e che per questo sole vale la pena cessare le lacrime, e vivere ancora, e spalancare il cuore, ancora una volta. Arrivate ad abbracciarmi in silenzio. E sono quelli, i silenzi che danno senso alla vita.
martedì 27 luglio 2010
Pioggia di luglio (vi voglio bene)
Gocce di pioggia...
Gocce di pioggia da un cielo terso, ed è parso quasi che il mondo si fermasse...
Tutti fermi, con gli occhi al cielo.
Camminavo e sorridevo,
un passo avanti all'altro e un lieve sorriso sulle labbra.
Ad occhi chiusi,
lasciando che le mie lacrimucce si confondessero
con le timide gocce di pioggia degli ultimi giorni di luglio.
Vi voglio bene.
Carla
mercoledì 21 luglio 2010
Heart, from heart and with heart, given to your heart to heal, my heart.
Heart, from heart and with heart, given to your heart to heal, my heart.
Questo è per te
Per chiunque tu sia
Che mi leggi
Questo è per te
Che cerchi un conforto
Ma forse non lo vorresti ammettere mai
Per te
Che hai il cuore straziato
Questo è solo tuo
Un angolo di cielo solo per te
Versa le tue lacrime su una nuvola
E respira, respira a fondo
Pensa solo che io sono qui
Qui!
Potremmo bastarci a vicenda
In quest'istante come eterno
E tanto basta
A curare un po' il tuo cuore
Da quelle ferite che la vita dà
E poi lascia soli a curarci
Non importa quante cicatrici abbia il tuo cuore
Importa solo che questa ferita smetta di sanguinare
Cicatrizzata dalle lacrime lasciate libere a fluire
Chè io vivo di te
E null'altro importa
Se non
Che il tuo cuore viva ancora
Che il tuo respiro possa essere fondo
Che tu possa guardare un oceano di stelle
E sentire
Che nonostante tutto
Non fa poi così male respirare
Che hai trovato un posto dove poter riposare
Un cuore da chiamare casa.
A chiunque di voi anime sia mai stato in piedi a guardare l'alba, a guardare il tramonto, a guardare le nubi, a guardare il cielo e la vita in esso...
A chiunque di voi anime sia mai stato in piedi a guardare l'alba, a guardare il tramonto, a guardare le nubi, a guardare il cielo e la vita in esso, per un giorno intero.
E pensare che... Quant'è bello, vedere le pozzanghere non nere d'asfalto, no, ma azzurre d'un cielo rosato di tramonto
E quant'è buono l'odore di pioggia, e non m'importa se sono fradicia, ferma in piedi, ad occhi chiusi in mezzo alla strada, con le mie borse, in mezzo a tutti che corrono al riparo
E correre in bici, guardando quello squarcio tra le nubi e pensando che non potrà venirne che bene al cuore
E svegliarsi alle sei ogni mattina solo per guardare il sole sorgere, mentre il mondo intero dorme intorno a me, cullato dal pensiero mio e di altre anime che come me hanno negli occhi il tremare della fresca luce dell'alba, che a ogni cosa dà e sempre donerà vita, com'è dall'inizio dei tempi...
... donando all'erba la rugiada, donando a ogni essere vivente la dolcezza d'un risveglio caldo, donando ai nostri occhi quei riflessi ambrati che ogni tanto scorgi, ma non sapresti mai dire da dove arrivino
E nulla è per caso, neanche queste nubi! Vedi? C'è sempre un perchè... Queste nubi sono esistite per donarci un'alba che non c'aspettavamo, per donarci la pioggia che lavasse via ogni pensiero, tra le nostre risate frammiste a lacrime, per donarci il sole che rinascesse oltre la coltre di nubi e pioggia, che c'ha consegnato in dono, silenzioso e in punta di piedi, un tramonto d'oro e d'argento, da guardare con gli occhi del cuore.
lunedì 19 luglio 2010
Felicità...
Momenti che danno voce all’anima
Che le danno nutrimento e la fanno crescere
Momenti dipinti d’oro incantato
Dei tratti dolci di un lieve sorriso
Momenti vissuti al tramonto,
O all’alba d’un giorno.
Ci sono momenti dipinti di brezza leggera
Non istanti strappati alla folle corsa del mondo
Ma istanti adagiati al ritmo della sua pura danza.
Non sarei mai stanca di guardare il tramonto
Vivere nella gioia dell’attimo
Felice del presente
Dimentica per un momento
Del mio passato,
Con un futuro silente che mi attende
Silenzioso, senza domande
Pronto ad accogliermi per quella che sono
Pronto a ricevere ogni mio cambiamento.
Il mio passare è silenzioso,
Forse anche luminoso, chi lo sa.
Entro in punta di piedi nella vita,
Timorosa anche solo di un respiro.
Non ho mai fatto domande,
Non ho mai chiesto nulla di più
Di quello che già ho.
Le mie lacrime hanno una causa sola in questi momenti,
Che si chiama FELICITÀ.
sabato 17 luglio 2010
Ospedale (le prime due settimane in G3) :)
Oggi è finito il mio reparto, con tanti bei saluti e qualche lacrimuccia, pianta per le anime che mi hanno accolto, e trattato come dovevano fin dal primo giorno... Mi hanno trattato mettendomi alla prova, com'è giusto che sia, testando la mia voglia di fare e la mia testa dura... Il mio voler essere medico, prima di essere studente. Persone che mi hanno accolto, hanno riso con me, hanno vissuto con me, per ben due settimane, che sono volate quasi fosse stato un giorno, ma sono state di un'intensità tale... E mai io mi scorderò di loro, so che sono lì, e prima o poi passerò a salutare Fortuna e Marco, e Chiara che così bene mi ha seguito e spiegato tutto, animata dalla stessa paura mia, che ha saputo nascondere così bene, facendo la dottoressa... E io ero la dottoressina, Carletta che viene dalla Puglia, e capisce la signora Bruno, Carla cara che prova le pressioni, e a cui tutti augurano buona fortuna... Carla la meteora, che come è arrivata così se ne va, Carla pora fiola che deve studiare per fisiologia... E io studierò, perchè voglio essere con loro, perchè voglio essere come loro... Voglio far parte di una squadra, entrare in punta di piedi ma trovare il coraggio di farmi voler bene, con le prime domande, le prime timide parole... Quasi fossi una bambina... Ma in realtà lo sono, col mio camice che piego ogni volta che torno in Cravino e che oggi no, non piegherò...
Due persone ho salutato, Nodari che mi ha augurato buona fortuna e Sala che ha detto che gli dispiace che io vada via... Mi sembrano degli angeli, mi sembrano tanti angeli e di fatto lo sono...!
Chissà, se qualcuno, tra non molto, si ricorderà ancora di me, che sono arrivata in punta di piedi e timorosa e me ne sono andata con un sorriso felice per avercela fatta e per le anime buone che avevo trovato (e che sempre rimarranno nel mio cuore!!!), augurando ogni bene e mordendomi le labbra, col cuore stretto, per impedire alle lacrime di volare sulle mie guance... Le lacrime le ho esaurite guidando, con la radio accesa, ma il cuore è ancora stretto, e converrà anche che mangi qualcosa altrimenti anche le gambe cederanno...
Spero di incontrare tutti ancora, e vorrei tanto passare a trovarli ancora una volta, prima o poi... Mi hanno dato così tanto...
Ora guardo la "mia" cartella, e rido, e sorrido, col cuore stretto, ma gonfio di una gioia infinita e di tanta, tanta felicità, che mai avrei osato neanche sognare, neanche immaginare... GRAZIE...
Baci.
Carla
sabato 26 giugno 2010
Happiness has no name
Sono a casa, da sola, ascolto la mia musica… O meglio: è una settimana circa che sento sempre la stessa canzone… Anche se so che questo potrebbe già fornirvi un motivo valido per ricoverarmi, ragazzi miei… Io ora realizzo una cosa: sono stanca, sì… Perché è periodo d’esami, e il periodo d’esami mi stanca anche se gli esami non li devo fare io… :P
Però… Però c’è sempre un però grande quanto come una casa: sono felice… Di quella felicità che non è urlata, perché non va urlata, di quella felicità che è silenziosa gioia, quella che puoi provare solo stando in piedi un’ora al crepuscolo in borgo, ai piedi della lavandaia, a guardare il cielo carico di pioggia e di tramonto che assume ogni sfumatura di colore… Lasciandoti bagnare dalle gocce di pioggia… Incurante dell’acqua, incurante di ciò che il cielo porta con sé… Libera di essere te stessa… Respirando pace, sola al centro del mondo, urlando Amore al centro del mondo… Perché ci sono dei momenti in cui la tua anima respira pace, e solo pace… Quei momenti in cui anche a te è concesso fermarti, in cui anche tu puoi chiudere gli occhi, e chiudere i pensieri fuori da quella bellissima casa che è il cuore… Momenti in cui l’anima respira, e lieve danza… Attimi che danno respiro a te, che rigenerano il tuo giovane cuore… E che speri possano rigenerare anche le anime che porti con te… E speri con tutto, il cuore, che la tua buonanotte, stanotte, possa arrivare anche a loro (vedi vecchio post…)…
Lovely day…
Quella felicità che puoi essere solo essendo te stessa… Senza remora alcuna… Senza il timore di non essere accettata…
martedì 22 giugno 2010
... smiiiiile!!!!!!!!
Per viaggiare basta incantarsi innanzi a un cielo grigio,
in quell'istante che non è tramonto e non è alba...
Anima incurante delle gocce di pioggia,
dell'altrui giudizio
anima alla ricerca di se stessa.
"se hai sbagliato è uguale
anche se adesso fa male
se hai amato
e l'amore non è mai un errore"
domenica 20 giugno 2010
Se cerchi di cambiare il mondo, tieni da conto che il mondo vorrà cambiare te.
Stanca, delusa, forse un po' più disillusa. Ma no, mi conosco, e so che non durerà. Non durerà, complici le mie tante persone che mi coccolano ogni giorno, quasi fossi un fiore raro.
Lo so già, con due chiacchiere al momento giusto, e un aperitivo preso fregandosene del tempo avverso, passerà.
Passerà, perchè per me è già passata, perchè non nutro rancore, perchè non ne ho mai nutrito. Però fa ugualmente male. Dannatamente, disgraziatamente male.
Per una che crede nell'Amore sopra ogni cosa, fa dannatamente male.
Fa male vedere che ogni tua azione è messa sotto accusa, vedere che chi ti circonda è pronto a cogliere ogni tua virgola per avercela con te.
A questo punto, potrei dire Maledetto il giorno che t'ho (v'ho) incontrato. (questa frase l'ho già sentita XP)
Ma non lo dirò. Lo direi se nutrissi rancore.
Il mio concetto di amicizia e amore (nel più ampio senso inteso) è così frainteso?
Io potrei vivere dei ricordi degli ultimi due anni, e solo di quelli. Potrei chiudere le porte al mondo, e vivere solo di lavoro, o fregarmene un po': se vuoi farti vivo, prego, altrimenti non m'interessa.
Ma no.
Perchè voglio crescere.
Voglio essere me stessa.
E detto in due parole: voglio vivere.
Non ho assolutamente intenzione di perdermi neanche un istante.
Pensandoci, quando ho scelto di esser sempre sincera, sempre me stessa, avevo messo in conto anche questo. Anche il fatto che prima o poi sarei stata fraintesa, che qualcuno prima o poi mi avrebbe senza dubbio sfruttata; che per ogni legame formato qualcun altro si sarebbe potuto incrinare...
Avevo messo in conto eventuali sofferenze, eventuali ferite.
Le avevo messe in conto, e le avevo accettate perchè sapevo.
Cosa sapevo? Che era solo un prezzo irrisorio per mille momenti di felicità.
Alla mia felicità sono andata incontro a braccia aperte, senza tirarmi indietro mai.
Sono andata incontro alla vita, convinta che ogni momento abbia il suo perchè, e che dobbiamo lasciarci guidare dalla vita.
La mia coscienza è perfettamente a posto (sempre per non ripetersi... Scusa, se passi da queste parti XP) e questo basta.
Ma ciò non toglie che faccia male.
Fa male l'egocentrismo, la presunzione, l'arroganza.
Fa male vedere persone con cui c'era un certo legame, denigrarti (anche se indirettamente).
Fa male la critica ad ogni costo.
Fa male l'egoismo.
E un'altra cosa, quella che fa più male di tutte.
Fa male la consapevolezza che mi dovrò scontrare con persone che hanno un pezzo della mia anima. E questo, sopra ogni cosa, fa piangere la mia anima e sanguinare il mio cuore. Lo so già, che questo rapporto prima o poi finirà, perchè così non potrà durare. So che dovrei fregarmene, come chiunque farebbe, so che non dovrei dare peso alle parole di persone che a me hanno chiuso il loro cuore, troppo prese da loro stesse. Ma non riesco assolutamente, a fregarmene. Ho sempre detto che, se formi un legame con me, quel legame sarà per sempre. E, se io formo un legame con te, io dono a te un pezzo della mia anima. Senza rivolerlo indietro mai... Perciò, un legame mio con te sempre ci sarà... E se tu vorrai continuare a curare la mia anima, ne sarò felice. Se invece la lascerai in un angolo buio, ne soffrirò; ma non per questo ti volterò le spalle, nè chiuderò il mio cuore, perchè il mio cuore è e sarà sempre aperto.
Ricordati una cosa:
se cerchi di cambiare il mondo, tieni da conto che il mondo vorrà cambiare te.
mercoledì 16 giugno 2010
Strade, destini e serate
A lungo ho cercato la mia strada, a lungo ho rincorso la mia vita pensando che fosse chissà dove, e invece era lì, e io ero così vicina... Ma io guardavo da un'altra parte, credevo di guardare lontano. E invece vedevo così poco...
Non capivo, non cercavo. Non volevo neanche vedere, quanto di bello e meraviglioso era intorno a me...
Guardandole dall'esterno, senza esserci mai passato, uno direbbe che sono frasi fatte, che vengono dette sempre le stesse cose, e invece, quanto s'impara crescendo...
Impari che la vita è fantastica per quella che è, impari a fidarti, impari a buttarti.
Io ora sto ascoltando la mia musica, quella che è stata scelta per me da chi mi vuole bene, tanto tanto. La ascolto e mi rendo conto che nessuno dei momenti che sono stati ha perso significato, sono tutti lì, con la loro immensa e infinita sacralità. I momenti di silenzio, i momenti di allegria e quelli in cui invece non avevi poi granchè da dire.
Io adesso realizzo che quei momenti sono stati tutti magici, dal primo all'ultimo, così come tutti i momenti che sto vivendo adesso sono magici, al pari.
Adesso sento la mia musica, penso alle mie anime... E nulla chiederei di più.
Penso al destino, penso a Chi controlla il nostro tempo, i nostri istanti rubati alla folle corsa del mondo...
Penso a Chi decide di noi, perchè non riesco e non posso pensare che tutto a questo mondo è casualità...
giovedì 10 giugno 2010
... destino...
Siamo miliardi a questo mondo, ma in base a quale imperscrutabile legge in questo momento io sto con te e tu stai con me?
Parti a pensare dalle cose “più grandi”… Perché, se solo io non fossi andata a scuola quell’anno avanti, molte delle persone con cui vivo quotidianamente non le avrei mai neanche conosciute… O forse sì, chi lo sa.
Se non avessi detto “tentiamo”, anche se più per inerzia che per altro, non avrei mai visto le sconfinate pianure russe… Non avrei mai conosciuto tante persone, non avrei mai cominciato a CAMBIARE…
E la via del cambiamento non è breve, non è mai facile, e nessuno ha mai detto che lo sia… Ma grazie a Dio che esiste!!!!!!!!!!!!!!!!!! Grazie, e grazie veramente…
Ma non sono solo le cose grandi, che ti fanno pensare… Sono anche le piccole coincidenze, quelle cose a cui non pensi neanche e che invece, a volte, si rivelano essere così importanti…
Un giorno puoi uscire in ritardo, un altro invece va a finire che sei in cronico anticipo… Un giorno decidi di muovere i tuoi passi in una direzione, un altro invece decidi di fare altro… E con questo cambiano le persone che incontri, le persone, quelle anime che sono il cuore della nostra vita… Cambiano le coincidenze… Che, a volte, a pensarci, restano un mistero…
Io non credo che a questo mondo tutto possa essere casualità, credo semmai nel destino, e in Qualcuno che veglia sopra di noi…
Credo che questo mondo funzioni ad Amore…
Amore, e null’altro che Amore, muove questo mondo, e allo stesso modo muove noi… Quello che facciamo, che diciamo… Quello che doniamo… Da null’altro che amore è dettato…
Amore è ciò che ci fa camminare a passi lievi, un lieve sorriso sulle labbra, lasciandosi guidare da nient’altro se non dalla strada, da nient’altro se non dai nostri stessi passi…
E così cammini, e così vai, e ti ritrovi a cantare camminando, e ti ritrovi a sorridere, e senti l’eterno nei momenti…
Canti lievi parole dolci, e null’altro importa se non che a questo mondo siamo tutti parte di un tutto, di un Eterno che ci circonda…
Di un eterno che cos’altro potrebbe essere se non Amore?
Amore inteso nel più ampio senso del termine, Amore che vuol dire voler bene, e abbracciare tutto l’Universo con uno sguardo e un sorriso soli, Amore che abbraccia le mie anime care e le tiene strette, senza lasciarle andare mai. Amore che non lascia soli, mai…
Amore che è un abbraccio un sorriso una risata una lacrima. Uno sguardo…
sabato 5 giugno 2010
Sai. (la mia Medicina...)
È un pomeriggio di giugno. Come tanti altri, forse me lo ricorderò, forse no, ma chi lo sa. Sta di fatto che ogni giorno ha la sua indistruttibile bellezza, è giusto che sia così, è bello che sia così.
Sai.
Pensavo al mio domani, oggi.
Pensavo a quanta gente sfiduciata c’è a questo mondo… Quante persone vedono un futuro molto, molto ristretto innanzi a loro.
Ho la fortuna di vedere il mondo innanzi a me.
Quando la mattina apro gli occhi, vedo un mondo di infinite possibilità, luoghi, occasioni, incontri. Io faccio quello che faccio non perché non ho altra scelta. Non perché è la quotidianità che me lo impone. Non perché è la cosa più facile da fare, o perché credo che quella strada sia stata già tracciata innanzi a me.
Faccio quello che faccio perché ci credo veramente.
Sai.
Ieri sono arrivata di corsa in Maugeri… Di corsa perché sono tornata a casa a bere il caffè, e tra una chiacchiera e una dispensa di scienze dell’alimentazione dimenticata, ho fatto un po’ tardi (che poi, per me fare tardi vuol dire arrivare giusta e non con il classico anticipo di mezz’ora). Ho parcheggiato con una manovra sola, sono saltata giù, ho raccattato di corsa camice e fonendo, e senza neanche metterli in borsa, ho cominciato la mia corsa verso il reparto di Medicina dello Sport (repartone, mi direte voi. Ma al secondo anno, che volete di più dalla vita?). Camminavo veloce, per quei corridoi che sembrano sempre troppo grandi, stringendo forte camice e fonendo malamente imbustati, schivando barelle, la borsa ancora stracolma dall’Ospedale dei Pupazzi sulla spalla, le chiavi della macchina appese a un dito, gli occhiali da sole in mano. Vogliamo vederla oggettivamente? Ecco a voi: ero di fretta, avevo caldo, non avevo neanche avuto il tempo di sciacquarmi la faccia, ero carica come Babbo Natale (anche se questo ormai è la norma, dalle mie parti…!!! XD), aprivo i maniglioni antipanico a spallate, per mancanza di mani libere, e probabilmente ero anche un po’ ridicola… Ma, mentre camminavo, non pensavo a tutto questo. Non lo realizzavo neanche. Pensavo al fatto che entrare in Maugeri, o in Santa Margherita, mi ha sempre fatto un’impressione strana. Un’impressione bella e splendida. Di serenità e tranquillità. Sensazioni che derivano dal fatto che io sto entrando in un posto che è il MIO posto. È il posto che io occuperò nel mondo… Ed è quello giusto, perché non potrebbe e non potrei essere nulla di diverso. È un sentimento strano… Senti di essere il giusto pezzo del puzzle messo al posto giusto… Certo che… Uno si chiede come si fa a fare medicina? Sei anni di studio… Ti laurei e non sei nessuno! Ancora cinque di specialità. Se ci pensi, ti convinci che sia una cosa per pochi eletti illuminati. Io sinceramente con una bella dose di incoscienza non ci pensavo, quando con una determinazione che ancora mi chiedo come e da dove ho tirato fuori, ho messo quelle due crocette di numero… Ai tempi non ci pensavo, no. Ai tempi ho eliminato ogni pensiero, sostituendolo con “Quella è la tua strada, e c’è un muro che la sbarra… Bene, è inutile girarci attorno per cercare la porta, bisogna prenderlo a testate finchè non cade”. Ma adesso, se ci penso, capisco che non è una cosa per pochi eletti illuminati (anche perché, io non sono mica un genietto!!! Su di me nessuno scommetterebbe una cicca, al primo sguardo… XD). Sì, ci sono i momenti in cui non ti passa più… Non ti passano più le pagine del libro di fisiologia, sei stufa di pensare sempre e comunque che non sai una mazza anche se stai studiando da una vita, sei stufa di girare con dei libroni immensi che ti spaccano la spalla ogni giorno… Però poi entri in ospedale, entri in reparto, metti il tuo camice, fonendo al collo. E non si sa per quale strana ragione, ti senti al tuo posto, e in pace col mondo. Cosa potrebbe chiederti altro, il mondo? Sei al tuo posto, e sei felice di esserlo… E non si sa come, se passi un pomeriggio in ospedale, quella non è mai una giornata che “è cominciata male e finirà peggio”, ma, se è cominciata male, finirà meglio. Sono una pischella del secondo anno, e tantissime cose mi risultano incomprensibili; a volte, sotto il camice, penso anche che forse sono cose che dovrei sapere, e che so troppo poco, pur studiando “tanto”… Però, non si sa come, niente di tutto questo riesce a demoralizzarmi, fare “il lavoro col camice” è qualcosa di infinitamente motivante; ci può essere la timidezza dell’inizio, senz’altro, la paura di sbagliare, in poche parole la paura di essere chiamata “dottoressa” indebitamente, senza meritarlo… Però poi sei lì, e non fa niente anche se sei fisicamente a pezzi, non lo senti neanche, cerchi di assimilare quanto più puoi, e che ti serva e che ti aiuti… E quando esci, e respiri di nuovo l’aria fresca di quello che ormai è il tramonto, sospiri… E ad un certo punto realizzi che stai bene!! Tutta la stanchezza di prima, sembra essere svanita con un soffio, ne rimane solo un ricordo addolcito…
martedì 1 giugno 2010
Ospedale dei Pupazzi (parentesi felice...)
La bellezza di vedersi in camice, di stare in piedi e correndo tutto il giorno, senza fermarsi mai, stando dietro a tanti, tanti bambini… La bellezza di stare con persone che la pensano come te, la bellezza di essere lì… E alla fine senti le gambe che da un momento all’altro potrebbero cedere, ma se fosse solo il cuore a decidere, allora staresti ancora in giro, tanto tanto… Senti nell’aria quel profumo buono di maggio, perché per ignoti motivi maggio è un mese fantastico, con un profumo tutto suo particolare… E, alla fine, senti di non aver sprecato neanche un solo momento… E per questo motivo ti senti realizzata… Ti senti felice, per un istante pace col mondo, infinita armonia e felicità, un sorriso infinito e silenzioso, per dire Grazie a questi bimbi, alle loro mamme in bici, ai loro pupazzi, al loro entusiasmo e spontaneità, al loro guardarti con i loro occhioni, al loro dire Mamma guarda, è la dottoressa che è venuta a scuola a parlarci, al loro prenderti per mano, al loro fidarsi… Grazie a Dio, perché sono un dono di Dio, e hanno una scintilla di vita viva ed evidentissima in loro… Vita che ti rigenera! Che cancella ogni stanchezza dal cuore, lava e cura dolcemente ogni ferita… E improvvisamente in quelle cinque ore dimentichi ogni altra cosa, sei lì per loro e loro sono lì per te, con i loro pupazzi, e null’altro è importante se non questo, e non importa il giudizio delle persone che non apprezzano, non importa la stanchezza delle gambe, non importa tutto quello che è al di fuori di quelle transenne, non importa la persona che gli altri si aspettano che tu sia al di fuori di quel camice… Da quando entri in quelle transenne, fino a quando aprirai (purtroppo) la porta di casa, sei semplicemente tu. Un pupazzologo, che sta bene con le persone che lo circondano per il semplice motivo che tutti, col loro camice, lì dentro, sono animati dalla stessa volontà. E solo questo importa… Il nostro legame, resterà per la vita!! Perché abbiamo camminato per le strade di Pavia col camice, perché ci siamo messi in gioco e abbiamo preso seriamente il nostro gioco, convinti che dal poco può nascere il molto, e che dentro di noi ancora c’è una scintilla di felicità e ingenuità non corrotta dai mali del mondo…
E arriva la bambina con cinque pupazzi, e arrivano i bimbi che seguono la mucca che non si è sentita bene, e c’è chi ti chiede se il fonendo è vero o è giocattolo, e c’è il bimbo timido, quello che non ha il suo pupazzo, quello che fa il giro tre volte… E poi ci sono le mamme e i papà… “Ogni genere di umanità”, diceva Ale, giusto? Ed è vero… Negli asili come qua... E ti ritrovi a spiegare l’iniziativa, a parlare con persone adulte, ed è tanto bello sentire persone grandi che ti dicono Tutto l’anno dovrebbero esserci queste iniziative, è bello sorridere alle mamme, salutare i loro bimbi, quando vanno via… è bello fare gruppo, aiutare… Essere duttili e malleabili, adattabilissimi a correre qua e là, a inventarsi un’operazione senza né un bisturi né una pinza né una clamp, e usando in alternativa una siringa giocattolo e un abbassalingua, pronti a steccare zampine di cagnolini, gambe di bambole, e quant’altro; riuscire ad estrarre per davvero una chiave dal pancino del cagnolino senza farsi sgamare dalla bimba attenta… Ma soprattutto: va di moda, adesso, mangiarsi le sveglie? XP
È così bello… Poi chiudere, mettere a posto, girare ancora col camice, è finito il tempo di giocare ma è stato magico, e ora godiamoci il riposo… E così ti ritrovi a bere anche tu i succhi dell’EuroSpin, a spostare transenne e chiudere tavoli… E ti ritrovi col Minima Medicamenta in tasca, e poi sei lì a giocare, a lanciarti le penne del SISM, e poi arriva il momento delle telefonate, di parlare alle persone che davvero ti vogliono bene, e ti amano per quella che sei, senza avere la pretesa di cambiarti… Persone che vogliono sapere com’è andata… Ed è bellissimo, mentre chiacchieri in maniera più o meno sconnessa, essere ancora l’unica col camice, e sentirsi dire Che bella che sei, ancora col camice! E passeggiare col fonendo al collo, e il telefono in mano, e mentre parli chiedere Di chi è questa borsa, salutare le signore e i bimbi che sono venuti, ridere e far ciocco, e poi lanciare tutto in macchina… E chi lo sa il mondo cos’ha pensato… E poi andare a mangiare una pizza, e sentire il “discorso di ringraziamento”, e chiacchierare del più e del meno, con tanto di foto di gruppo finale ai magici pupazzologi, alla fresca aria delle notti di maggio…
Aria che non può portare altro che bene…
E non importa quello che accadrà una volta varcata nuovamente la porta di casa, importa solo che sono queste le cose luminose della vita, sono queste le atmosfere magiche che ti uniscono, che curano la tua anima e le danno speranza e amore…
giovedì 27 maggio 2010
Anime di maggio.
il mio maggio...
Il mio e delle mie anime
Il maggio delle spalle che si sostengono a vicenda
Quel maggio in cui finalmente capisci
(e hai il coraggio di ammetterlo)
che tu
sì, proprio TU!!
La donna forte...
Quella che non aveva bisogno di legami...
Che si bastava da sè
che non aveva radici nè aveva intenzione di piantarne
che se si fosse trovata di fronte a un treno
diretto lontano lontano
vi sarebbe saltata sopra
senza guardarsi alle spalle nè dire ciao
...
...
Capisci!
Che non scapperai mai via, mai più
Che correrai sempre con a fianco qualcuno
Che hai piantato radici nuove
Solide e salde...
Hai messo radici nelle anime che ti circondano...
E sono felice che sia così
Sono felice di avere delle anime da amare
Sono felice di poter guardare negli occhi le mie anime a cuore aperto
senza alcun timore...
Cuori su cui contare.
Ed è la cosa più bella,
un sorriso disinteressato...
E infine, posso dirlo:
maggio è il mio mese
non importa che piova o ci sia sole
non importa dove sono...
Maggio è il mese delle albe e dei tramonti.
Da due anni a questa parte,
maggio ha una delicatezza e dei colori d'anima
che capitano una volta all'anno.
mercoledì 12 maggio 2010
Legami...
La paura di perdere le mie anime è una paura che dubito mi abbandonerà mai… Perché tengo troppo alle persone che mi circondano per poter anche solo prendere in considerazione l’ipotesi di lasciarne andare qualcuna… Quando formi un legame con me, è un legame che sarà per sempre. E ci saranno i momenti in cui non ci vedremo, e già lo so… Ma un posto nel mio cuore c’è per tutti, non ha possibilità di saturazione, proprio no… E io sono disposta a fare millemila miglia pur di arrivare da te… Ci potranno essere i momenti di silenzio… Ma un sorriso è in grado di annullare ogni silenzio…
Non ho mai giudicato, e mai lo farò… L’unica persona che mi sento il diritto di giudicare è me stessa. E non è mai un giudizio leggero…
So che molti pensano che le mie siano parole bellissime, ma in fin dei conti parole di un’idealista nata e vissuta… So che c’è chi, in fondo in fondo, pur volendomi bene, dubita del fatto che io possa conciliare il mio dannato idealismo con la realtà, sempre, come dico… Perché questo mondo non è mai facile!! Ma se mantieni la tua testa alta… E non scendi a compromessi con quello in cui credi… Allora andrai avanti, con una luce negli occhi che nessuno potrà mai spegnere: né le testate, né il disinteresse di chi dice di odiarti… Se la tua coscienza può dirsi soddisfatta di te stessa e della tua giornata… Allora guarda pure al mondo con un sorriso: anche per oggi, ce l’hai fatta. “No matter” chi avrebbe scommesso sul contrario… “No matter” il mondo intero, col suo materialismo, la sua aridità, le sue ipocrisie, e pregiudizi…
Perché quando dico che il mondo è meraviglioso, non crediate che io neghi tutto questo!! Perfettamente consapevole che al mondo c’è anche una parte marcia… Ma il mondo è meraviglioso per un semplice motivo: la magia del mondo e della vita in esso… Quella magia per cui, inspiegabilmente, per ogni disfattista, per ogni persona a cui non importa nulla del mondo che ha intorno, per ogni anima che si è persa nel far del male al mondo, sorgono, più o meno silenziosamente, altre mille anime… Anime cariche d’amore!! Anime consapevoli che “non si lotta solo un giorno o due”, anime che porteranno avanti la Vita a qualunque costo, battendosi e donandosi anima e corpo, senza risparmiarsi mai… Anime che lavoreranno duramente anche solo per un sorriso che sia uno! Anime a cui importa molto più del mondo che le circonda che di se stesse in quanto tali… Poiché sono consapevoli che, senza il mondo, non sarebbero nulla!!! Anime che ritagliano il loro tempo in maniera fine e minuta, in modo che chiunque ne abbia bisogno possa attingere al loro cuore… Anime che sorrideranno in silenzio da un angolo, senza prendersi la gloria di nessuna vittoria, ma lasciando che Vita riempia il loro cuore e lo riscaldi, e doni loro la forza di continuare a correre… In un mondo che “ti taglia le gambe”… Ma “noi camminiamo con le ginocchia… E ci taglino anche quelle, cammineremo con le mani”… C’è bisogno di buttarsi a questo mondo!! Nessuno ti dà la certezza che sotto di te ci sia l’acqua… Ma: se non ti butti, resterai sempre sul bordo del trampolino, con troppa paura di quello che potrebbe succedere… Se ti butti e trovi l’acqua, è una gran bella nuotata!!! E se l’acqua non c’è? Bè, in tal caso, cadi… Ma invece di restare lì a sperare che, prima o poi, ti ritroverai magicamente in piedi, guardati intorno!! Chissà che potrai mai vedere… Potresti vedere intorno a te una mano tesa per tirarti su! Oppure, aprendo gli occhi, vedresti una magnifica alba!! E niente è più bello di camminare incontro all’alba… Un ottimo motivo per rialzarsi, non pare anche a te?
sabato 8 maggio 2010
Allora, dottoressa!
e che se sei vento non puoi diventar terra...
lunedì 26 aprile 2010
... vent'anni!!! Nothin' more, nothin' less...
È l’una di notte, eh sì… E io sono ancora qua, a sentire la pioggia cadere, perché non sia mai un compleanno senza la pioggia, e perché di sì… Sono qua, come al solito… Ad aspettare chissà che cosa… Basta poco, così poco, a questo mondo, per farmi felice… Son qua, e notavo che ho una mano screpolatissima e una tagliata dal vento, un braccio da tossicodipendente e via così… Ma non che m’importi in realtà… Sono qua, e se chiunque dovesse bussare io sarei qua al pari… Io correrei sotto la pioggia, io arriverei… Io vorrei volare ad aiutare tutte le anime che ne hanno bisogno, anche solo un pochettino, vorrei donare loro la mia polvere di stelle, quella che in me è generata dalla cara presenza dei miei angioletti… Vorrei donare la mia vita a ogni anima che ne ha bisogno… Il mio essere ovunque… Il mio essere per tutti… Il mio essere di tutti… E prego che nessuno abbia mai la malnata idea di abusare metaforicamente di me, perché disgraziatamente so che lascerei fare… Tanto poco m’importa di me stessa… Cosa vuoi che faccia… Danzo al ritmo della vita, questo faccio!!! Non mi nego mai… Corro, corro, corro… E mi butto di testa!! Questo ho imparato a fare… Questo la vita mi ha insegnato… E nient’altro sono in grado di fare…! Mi lancio, ad occhi chiusi, e poi quel che sarà sarà… Se sbaglio, prenderò le mie testate e imparerò da queste… Se tutto va bene, andrà bene… E ancor meglio… E la ragazza delle arance continuerà a correre… Baci, e buonanotte, e ancora baci. Buonanotte. A volte mi chiedo se qualcuno mai vorrà augurarmi la buonanotte. Ma poi mi rispondo che in realtà non m’importa più di tanto saperlo… Sono così fortunata!!!!!!!!!
17 aprile
Se non fosse per queste nubi ci sarebbe un bel cielo stasera, di quel colore indefinito che non si sa dire ma che è bello per il suo semplice essere così…
E corri, corri incontro alla vita, e corri incontro al nuovo giorno, e corri, e corri e ancora corri…
E sogna, e continua a sognare… E non fermarti mai… Amore…
Corri incontro alla vita, buttati nelle sue braccia e abbandona ogni possibile resistenza…
Io non ci credo, alla teoria dell’”our last summer”… No, non ci credo… Credo che è inutile rimpiangere il passato… Credo che ogni momento della vita ha il suo bel perché, ognuno è diverso dall’altro ma in fin dei conti è giusto che sia così, però il giusto e il bello di questa vita è il non negarsi mai niente…
Credo fermamente che tutto stia nel cogliere il momento, nel cogliere l’attimo per com’è… Senza rimpianti, senza rimorsi… Vivendo in pieno, con la forza che abbiamo dentro… Cercando di vincere la stanchezza che in certi momenti ci prende… E che a volte rischia quasi di vincerci… E invece, non sai mai per quale strano motivo, ma è bellissimo che sia così, ti ritrovi a sorridere, e a correre incontro alla vita, ancora una volta… Basta poco, tanto poco, così poco, in fin dei conti!! Ma è bello che sia così… è giusto che lo sia, e non potrebbe essere altrimenti… C’è bisogno di forza, questo sì, questo lo riconosco, di forza e di tanta tanta iniziativa, che non sempre c’è, e a volte ti sembra che ogni tuo tentativo sia bocciato a priori… Però non desistere mai… Continua a lottare, cerca sempre di tenere viva la vita… In tutte le persone che ti circondano… Sorridi sempre… Sii solare, più che puoi… Dona tutta la tua vita in uno sguardo… In un sorriso… Dona te stesso, e la tua anima con te…
Un bacio. Come al solito, d’altronde. Ma com’è giusto che sia. Com’è giusto che sia io…
24 aprile
… e non ho ancora scritto parole dal dì in cui diventai vent’anni, anch’io…
E pensavo quanto la vita sia agrodolce, di quella felicità agrodolce ch’è sentirsi il vento nei capelli, e sorridere piano, dolcemente, ad occhi chiusi, lasciandosi abbracciare da quel vento lieve… Momenti di tutto, e del contrario di tutto… Quando senti che la vita è in te, che Vita ti circonda… Senti che è giusto così… Ed eccoti… Eccoti che ti aggiri per il mondo, con i tuoi piedi, le tue ali, a condurti ovunque, senza sprecare un momento, mai, nessuno… Ed ecco che cammini ad occhi chiusi, un lieve sorriso sulle labbra, fendendo la pioggia, la neve, il silenzio, il rumore del traffico, il caldo torrido dell’estate, la folla… Spalanchi le porte del cuore, lasci che ogni cosa possa attraversare il tuo cuore e la tua anima in attesa… Gente con più senno potrebbe dire che è un rischio, poiché quando cali le difese ti viene inferto il colpo mortale… Ma non ho mai detto di avere del senno nelle mie vene… Non ho mai detto che la cosa più sensata da fare sia anche quella giusta, anzi molto spesso non lo è… Molto spesso mi sono ritrovata a calare le difese, nuda al centro del mondo, anima esposta a ogni vento… Vero, a volte delle ferite sono giunte, ma nulla sono state al confronto della luce che ne è derivata… Che è derivata dall’essere me stessa senza maschere… Senza alcuna remora…
(after listening to something nice…)
È così! Sono i nostri momenti, i momenti dei nostri vent’anni, dei nostri fantastici vent’anni!!!! E dimmi che ci ricorderemo tutto questo con un sorriso… Le corse in bici, le corse in macchina, la musica sentita a palla, i caffè al Cravino, i pranzi in giro, i pezzi di focaccia sui gradini del Duomo, i pomeriggi al Vul, le mattine che nevica… Io lo sento, io me lo sento!! Che questo è il nostro tempo, questo mi sento… Il tempo delle fughe chissà dove, il tempo dell’”esco la mattina e torno ma non so quando”, il tempo delle corse, il tempo delle risate e dei sorrisi, il tempo delle telefonate e delle consulenze, il tempo di ogni cosa… Quel tempo dove vorresti essere ovunque e non perderti niente, mai niente, perché vuoi bere della vita fino a ubriacartene… Il tempo in cui ti è permesso compiere vent’anni e non essere ubriaca perché reggi bene l’alcol… Il tempo in cui ti è concesso rubare i bicchieri dal 74, per poi parlarne davanti al buttafuori del locale… Il tempo in cui corri a prendere mezzo chilo di gelato per tutti, e in tre siamo stati capaci di finirlo, assaltando quella vaschetta… E ci ho messo meno di dieci minuti, perciò a rigor di logica mi sarebbe dovuta un’altra pizza… Il tempo delle passeggiate mattutine fino a piazza Botta, chiacchierando del più e del meno… Il tempo dei quadricipiti contratti perché il giorno prima hai corso troppo, troppo, troppo!! Il giorno che arrivi e vai a farti la doccia in Cravino perché stai crepando di caldo, e corri da una parte all’altra all’altra, e pedali pedali pedali, fino a non avere più forze!! E quando finalmente ti viene tolto il peso dello zaino dalle spalle, ecco che finalmente ti senti libera, liberissima di correre, avanti tutta e dritto fino al mattino!! E mi sembra che sia volato il tempo dal 23 di febbraio ad adesso, quando ho fatto finalmente quell’esame di anatomia e mi è sembrato di rinascere!! Quando uscivo a tutte le ore del giorno e della notte e mi ritrovavo di fronte persone che mi parlavano di loro, che mi cercavano, che mi volevano bene, bene, tanto bene!!! Che me ne vogliono tuttora… E mi son trovata circondata da gente che mi ha ringraziato, e io mi chiedevo per cosa? e sinceramente mi sembra una cosa così fantastica, che qualcuno sia in grado di ringraziarti semplicemente perché sei te stessa… E parli, e chiacchieri, e parli di cose serie, di altre invece ridi e ridi!! Corri, corri per le vie della città!! Tu, donna senza radici, hai trovato un posto che ti ha incatenato a sé!! Senza alcuna possibilità di scampo… E io mi ricordo come se fosse oggi il giorno in cui scappai dalla lezione di biochimica – e questo segnò l’inizio della mia perdizione… - per andare a fare un giro in centro, con lo zaino sulle spalle, e comprai una mela dal fruttarolo del corso, davanti a quelli che non tanto tempo fa erano i tre cinema di Pavia, per aggirarmi per le vie di Pavia addentando la mela di Biancaneve… Per poi tornare a lezione… Al momento quella corsa non mi aveva detto più di tanto, anzi ero anche accaldata, spiacevolmente appiccicata, e sentivo quella stanchezza strana di quando ti senti d’un colpo stanca morta e priva d’alcuna forza, e vorresti solo essere a casa tua, chilometri da qua… E invece! Il tempo smussa gli spigoli vivi, il tempo rende quei momenti magici, perché di fatto lo erano… Sono stati quei momenti che hanno segnato l’inizio del mio presente da biciclettara che vaga per le vie di Pavia, e che non molto tempo fa ha cominciato a vagare per le vie anche in notturna… In notturna e senza luci per di più… Ma è in quei momenti che ti senti immensamente parte di un tutto!!!!
Baciozzolo, anime mie che in questo momento pensate a me!! L’erba grama vi saluta!!!!!
Vi voglio un infinito di bene!!!
lunedì 12 aprile 2010
La ragazza delle arance - l'arte di "carpare il diem".
Deserta eppur viva, deserta eppur affollata, come solo la città di sabato notte sa essere...
E mentre corre, corre ad una velocità disperata! la ragazza delle arance pensa. Ma prima di pensare apre il cuore...
Lascia che il sangue delle ferite vecchie e nuove fluisca, lascia che ciò che resta delle ferite vecchie e le ferite nuove vengano lavate dal profumo bello delle notti d'aprile, con le loro stelle limpide.
La ragazza delle arance sta tornando a casa, eppure è da casa che viene.
Quattro pareti distinte, che l'hanno coccolata e accolta come se fosse sempre stata lì, come se lì fosse nata. Che l'hanno fatta sentire a casa e di casa. Parte di una famiglia...
Credeva di essere un fattorino, la ragazza delle arance, e nulla più... Giusto l'unica in grado di portare una moltitudine di carichi a destinazione senza rovesciarsi. Consegna tutto, e poi ritorna indietro...
E invece indietro la ragazza delle arance non è tornata...
é stata accolta con un sorriso e un abbraccio, da anime che nulla chiedono, ma tanto notano. La ragazza delle arance avrebbe solo voluto dormire... Forse perchè a volte si pensa che il sonno sia la miglior cura. E invece ha trovato molto di meglio che poche ore di sonno inquieto... é riuscita a chiudere dietro la porta ogni preoccupazione, ogni pensiero...
Accolta a braccia spalancate e occhi chiusi, senza domande ma tanta capacità di guarire, ogni cosa...
E così la ragazza delle arance ha vissuto la sua favola bella, anche per questa sera, quella favola bella che è la vita, e non può rimpiangere nulla...
Ha "carpato il diem", ancora una volta, saltando al volo su un treno che passa e che porta con sè un dolce e buon profumo...
E adesso corre, corre perchè è tardi, corre ed è sola, sola nel buio, ma sa che sola, sola per davvero, non lo sarà mai.
E della notte non vedi il buio ma la luce delle stelle...
sabato 10 aprile 2010
sabato 3 aprile 2010
Peace... And love... So much peace, and so much love...
sabato 27 marzo 2010
Che... (preghiera per te)
E che tu possa vivere in una pioggia di stelle!
Che la vita segua il tuo cammino
E che il tuo flusso di vita possa cancellare i grigi toni del passato
Che tu sia sempre capace di vedere ogni colore, ogni sfumatura della vita!
E che tu riesca sempre a far cogliere queste sfumature a chi ti sta intorno
Che tu possa sempre guardare al tuo fianco con un sorriso e con fiducia!
Che il cielo guidi la tua strada!
Quando tutto è buio, solo allora vedrai le stelle che brillano davvero!
Una luce bianca, che t’avvolga e ti dia vita…
Una musica nel cuore! Ballare al ritmo di quella musica, la musica della vita!
Che tu possa sempre cantarla…
Che tu non perda mai le tue piccole cose che rendono speciale te e la tua quotidianità…
Che i tuoi equilibri non vacillino mai
Che tu sia sempre circondato da gente che sempre ti seguirà – con un sorriso
Che tu possa sempre guardare negli occhi gli altri, come un libro aperto
E fai qualche sregolatezza, qualcosa che nessuno si aspetta! In questo si vede chi sei davvero!
E sii capace di passare dal gioco alle cose serie, senza perdere spontaneità, in un millisecondo
Conta sempre su chi ti sta accanto, è la cosa più bella che la vita ti ha dato in questo istante.
Fidati di chi ti parla, fidati delle persone a cui parli!
Non essere avaro di sorrisi e abbracci… Ricordati che valgono quanto le parole di una vita
Che tu possa sempre avere qualcuno che veglia su di te
Che ogni schiaffo si tramuti in una carezza e in un bacio
Che i ricordi di un tempo abbiano sempre la forza di emozionarti in un istante,
sciogliere le barriere, aprire il tuo cuore e renderti felice di ciò che è di ciò che è stato
Che tu abbia sempre qualcuno che si ricorda di te a miglia di distanza
Che una telefonata inattesa possa dare colore ai giorni in bianco e nero
Che tu abbia sempre delle nuove foto da aggiungere a quelle vecchie da sfogliare ogni tanto
Che tu non abbia mai paura di svegliare i vicini anche se stai ascoltando la tua musica a palla
Che ogni minuto a mezzanotte sia il tuo minuto a mezzanotte!
Se la tua carrozza si trasforma in zucca a mezzanotte, che almeno ci sia un principe a farti compagnia!
Ogni tramonto è per te, solo devi capire chi te lo sta dedicando
Ogni alba ha in sé una lacrima, di qualcuno che ti vuol bene, e che aspetta la tua mano
Ogni stella cadente cade per noi due, perché le nostre anime siano unite da un soffio di vita azzurrina
Che i nostri sguardi possano sempre essere limpidi come il cielo
Che tu possa sempre ridere di te – e di me
Che tu possa sempre avere un posto da chiamare casa, dove tornare – il cuore di una persona
Che tu possa perdonare ed essere perdonato
Che tu possa aprire il tuo cuore e spalancare le tue braccia anche a chi ti ha fatto del male
Che tu possa guardare le domande della vita nel modo giusto
Che un sorriso e uno sguardo da bimbo siano la tua firma e il tuo saluto a chi incontri
Che i tuoi sogni possano essere benedetti e protetti, dalla fede invocata per te da chi ti ama
Che al di là della tempesta tu possa vedere il sole, e ridere sotto la pioggia
Che queste mie parole arrivino a te, e lascino a te una scia dei miei colori, affinchè non siano solo le stelle cadenti, e le albe, e i tramonti, a unirci.
Che i tuoi giorni possano concludersi con un bacio.
giovedì 25 marzo 2010
Istanti (amore del mondo)
... come quando stai raggomitolata stesa nell'erba a sentirne il profumo buono, e sorridi tra te, come un micio che dorma, perchè ad occhi chiusi ti senti circondata e abbracciata dal mondo, senza difese ma perchè non v'è bisogno di averne...
Sintonia col mondo, e perfetta pace con esso... Nulla più.
Perchè, vorresti qualcosa di più bello,
delicato,
e sacro
dell'amore del mondo?
Un bacio alle mie anime.
martedì 23 marzo 2010
Peace recipe...
Lieve brezza sugli occhi chiusi.
Cielo rosato.
E non pensare, non pensare.
Gambe incrociate.
E poco importa tutto il resto.
Stai bene come sei.
Pace col mondo
E parte di esso.
Niente più...
E niente più vorresti.
domenica 7 marzo 2010
Buonanotte
Non sai perché, sai soltanto che ciascuna delle anime su cui il tuo cuore sta riversando tutta la tua anima sono essenziali per te, sono vita per te…
E, se è per questo, non sai neanche di preciso quale sia la forza che ti spinge a scrivere qua, con le dita che al solito volano sulla tastiera, neanche dovessi scrivere chissà quale messaggio urgente…
E non sai neanche se qualcuno mai le leggerà, queste righe, anche se la speranza è forte…
Ognuno di questi interventi è dedicato a qualcuno! La dedica, poi, può restare nel mio cuore, può essere più o meno esplicitamente scritta, può essere intuita solo dalla persona a cui è rivolta, se questa mai s’imbatterà in queste parole… Persona che, mille volte me la sono immaginata, finirà di leggere, e resterà qualche secondo pensosa innanzi allo schermo del computer, a chiedersi se veramente è il destinatario di quelle parole che dal cuore vengono… E vorrebbe che la risposta fosse sì… Ma non saprà mai per certo…
Chi lo sa! Se mi chiedi, cosa potrei mai rispondere…
Chi lo sa, di che categoria di persone faccio parte io… Se sono troppo nelle code per poter essere classificata, io che semplicemente sono me stessa in ogni istante della mia vita, senza mai risparmiarmi, mai… Mai…
Non c’è tempo a questo mondo per ripetere ogni cosa due volte… Nella vita non esiste prima la brutta e poi la bella copia, o meglio, non puoi cestinare la brutta copia, resta sempre quale parte di te… E poi, il fatto che sia per davvero “brutta” in fin dei conti, chi altri lo decide se non noi stessi?
A volte il tempo pare sempre poco… Vorresti stare con mille persone, vorresti parlare, vorresti abbracciare qualcuno o stare così, in silenzio e che il tramonto non finisca mai, e invece così, bisogna spostarsi da una parte all’altra per non trascurare nulla e nessuno…
Non riesco, io, a prendermi un poco di tempo per me, no, proprio non riesco! La mia capacità di correre sempre da una parte all’altra dell’Universo è passata da zero a centomila, e sono ben felice che sia così!!
C’è chi non mi considera normale… C’è chi pensa che alcune delle cose che faccio siano cazzate (e ancora non si capacita di come da quelle cazzate riesca a venir fuori qualcosa di buono comunque…!)… C’è chi si preoccupa di me, ma non l’ammetterebbe mai… Ed ecco, questa è la mia dedica di stavolta! Non v’aspettate mai da me nomi e cognomi… Queste righe sono un esempio di quello che dicevo prima: nessuno tranne la persona a cui ciò è dedicato potrà mai capirle…
So che in questo momento c’è almeno un’anima che furtivamente si sta intrufolando in quest’angolino a leggere cosa scrive la mia anima matta… E so che non sarà facile che l’anima in questione venga a riferirmelo… Non che io, dal canto mio, lo chieda…
Tante cose, sono a questo mondo… Non sono soltanto le parole, a fare immensi ed eterni gli istanti, bensì pure i silenzi… Quei silenzi dove anche due paia d’occhi hanno paura d’incontrarsi, ma quei silenzi che uniscono, infinitamente uniscono… Foss’anche solo perché sia i miei che i tuoi occhi si son fissati sullo stesso cielo… E non chieder perché…
L’amore è cieco, dicono…
E dicono anche “Sposa bagnata, sposa fortunata”… Se la trasli in maniera mooolto arzigogolata (per Sposa, non per Bagnata, che ho preso tanta di quell’acqua io…) eccomi qua… (consapevole del fatto che la comprensione di queste ultime righe esula dal 99,9% delle persone che conosco, e a buon motivo… C’è una piccola grande storia dietro!! Comunque non preoccupatevi, non ho fatto danni, se è a questo che state pensando…!) E speriamo che quell’acquazzone mi abbia portato tanta fortuna… Anche se io, per me, di fortuna ne chiedo raramente, mi sembra già un infinito quello che ho senza chiedere!!!
Ogni anima che vive a questo mondo ha il suo sacrosanto perché… C’è chi parla, chi vive di silenzi, chi ride, chi alterna momenti di gioia e di dolore, chi segue sempre e comunque la sua strada, chi sceglie, chi vive in funzione del mondo, e chi s’aspetta che il mondo viva in funzione sua…
C’è chi ha già scelto, e chi vorrebbe che il momento della scelta non arrivasse mai… Ma semplicemente un angelo cristallizzasse il mondo com’è ora, nei suoi momenti di dolcezza, con quelle parole dette dal cuore e senza fretta…
Tante persone m’han detto la loro su quello che scrivo… Tante me n’han detto, tante han tenuto per sé ogni parola, ma non per questo il loro pensiero appare meno importante ai miei occhi…
Ogni volta che una persona mi dice qualcosa su di me, la considero come una perla, da prendere e curare, come se fosse un dono raro… Perché tante sono le persone che parlano, e di tante parole ci si può dimenticare, ma le cose dette col cuore restano e sempre resteranno… E quando mi viene detto qualcosa su di me, su ciò che io scrivo, sui sentimenti che come al solito metto a nudo, essendo incapace di fare altrimenti, prendo queste parole e le conservo in me, troppo importanti e sincere per volare via…
M’importa solo sapere che a questo mondo, a quest’ora indecente della notte, in cui i ventenni normali vanno a divertirsi, a ballare, o che, e in cui io invece scrivo, senza un briciolo di sonno, ma con un’infinita voglia di vivere e di esserci, sempre e comunque, senza smettere mai, perché tutto questo è troppo, troppo bello perché una banale stanchezza lo sciupi, m’importa solo sapere che c’è almeno un’altra anima che starà guardando un punto più o meno imprecisato, pensando alla vita come vi sto pensando io.
Nessuno m’ha ovviamente avvisato che in questo momento sta fissando il suddetto punto pensando in silenzio alla vita, ma basti sapere che questa è una di quelle cose che la mia anima sa, senza bisogno che qualcuno gliele venga a dire.
E sento ora che questo è il momento di chiudere, dacchè ho scritto pure troppo, e dacchè prima o poi dovrò pur dormire…
E quindi io ora chiudo, e auguro la buonanotte a tutte le anime… A tutte le anime mie, senza un elenco dettagliato, poiché ognuna di queste sa, in cuor suo, qual è l’augurio migliore che io possa mai formulare nei suoi confronti, per un sonno che sia veramente lieto e d’oro.
Ah, e un’ultima cosa.
Sì, anima che credi che in questo momento nessuno mai stia pensando a te. Tu, anima che ti guardi intorno, immersa nella gente ma al contempo sola come mai prima, vorresti essere chissà dove, vorresti essere sai bene con chi, ma non sai da dove partire.
A te va la mia buonanotte, stanotte.
venerdì 5 marzo 2010
Sera del 23 febbraio...
non dovrei essere qui.
A scrivere,
perché le ragazze serie a quest’ora
studiano.
Ma io non ho mai detto
di essere una brava ragazza.
Mi basta essere me stessa.
Quando guardi il cielo
a volte ti chiedi
se tutto questo abbia un termine
o se sia nato
per consegnarci in dono
uno spicchio d’infinito.
Son domande che un’anima si pone
ad occhi chiusi,
respirando a pieni polmoni
la fresca brezza che sa di primavera,
un sorriso sulle labbra…
L’anima sa rinunciare
sorriso sulle labbra
e lacrime nel cuore.
A cosa?
A tanto.
In nome di qualcosa di più.
In nome di qualcuno di più.
Il nome della Felicità è più importante
di qualunque altro nome.
Se ami
non t’importa di te.
Non t’importano i sacrifici
tuoi.
Se ami perdoni.
L’unica cosa che
sei capace di odiare
sono i momenti
le circostanze
che ti tengono lontana
dalle anime per cui vivi.
Anima che ama
non può esser tenuta in catene
senza morirne.
Lentamente,
ma comunque morirne.
Un tempo, v’era un’anima che amava.
Eternamente innamorata
anche solo dell’aria che respirava.
Non chiedeva nulla.
Ma un desiderio in cuor suo l’aveva.
E ora, prova tu a chiederle quello
che nessuno le ha mai chiesto.
“Se potessi scegliere, cosa vorresti?”
“Vorrei
poter vivere ogni giorno
due volte.”
“Ma
pensa
a quante cose accadono
in un giorno.
Non solo alle cose belle
ma anche quelle
meno belle.
A quei giorni
in cui ti sentivi stanca
e non vedevi l’ora arrivasse sera.
Anche quelli vorresti rivivere due volte?”
“Ci sono momenti
in cui
ti fermi a pensare.
E pensi a tutte le persone
con cui sei stata quel giorno.
A tutti i luoghi in cui sei stata.
A tutte le parole che hai detto.
Alle mani che hai offerto.
A quelle che hai tenuto strette
senza lasciarle andare mai.
Ma
un po’ d’amaro in bocca rimane
pensando
a chi hai lasciato
per andare da qualcun altro.
A quelle anime
che hai sentito solo
indirettamente
o per poco
perché sei una sola
e le anime che ti circondano sono tante
e il tempo è poco
e i luoghi
quelli giusti, da trovare,
molti.
E allora
vorresti poter rivivere ogni giorno
due volte.
I momenti belli
si rafforzerebbero.
Quelli meno belli
acquisterebbero un senso nuovo
che solo il tempo sa dare.
Per quanto riguarda
la
mia
stanchezza,
non me ne sono mai curata
e non lo farò
neanche dovesse duplicare.
Sono sempre stata me stessa
nonostante
ogni
“varia ed eventuale”
situazione contingente:
poco sonno,
luna inversa,
eccetera.
Ecco perché io vorrei vivere ogni giorno due volte.
Perché come
un amore
è troppo grande per esser contenuto in un’anima sola,
allo stesso modo
un giorno solo non basta
per riversarlo sul mondo intero.”
(v’aspettavate qualcosa di più spettacolare, come finale? Ma da me non potete pretendere più di questo… Amore, appunto.)
Baci, come sempre.
Carla ^_^
giovedì 18 febbraio 2010
La nebbiosa bellezza di Pavia...
Oggi è una giornata splendida, di quelle giornate invernali che hanno in sé un profumo indefinitamente bello di primavera, quelle giornate che ti rendono felice di avere casa ad ovest, dove tramonta il sole, che quindi ti abbraccia con il suo calore ogni volta che torni a casa un po’ tardino… Quelle giornate che nascono bige, ma improvvisamente! dalla coltre apparentemente ininterrotta di nubi emerge un raggio di sole… Proprio quando cominciavi a credere che il sole avesse cambiato nazionalità, e fosse passato a illuminare, che so, Plutone, stanco sempre della stessa Terra… Quelle giornate in cui scopri la forza di un singolo raggio di sole, che spazza via il grigio e l’umido e porta con se un po’ di tepore, assieme ad un angolo di cielo azzurro che rende le nuvole magicamente rosa, e accende l’universo d’un dorato che sembra non avere confini…
E poi pensavo, l’altro giorno, di come Pavia sia nata per la nebbia… Un lunedì di non molto tempo fa, un giorno con una nebbia che in diciannove anni di vita non ho mai visto così fitta, giorno in cui ho mentalmente ringraziato in ogni lingua l’inventore dei fendinebbia, al pensiero di dover andare di pomeriggio tardi, al Borromeo, facendo un bel pezzo di strada in mezzo all’umido, nonché al buio, e per di più di esser da sola, onestamente mi è passata per la mente l’idea di tornarmene a casuccia… Però, data la mia testa dura, dato il mio “se comincio le cose le finisco, dovessi anche sdoppiarmi, dovessi anche tirarci l’ultimo respiro, ma per principio (come al solito…!)”, ho acceso i suddetti fendinebbia e ho varcato l’ignoto… Immaginandomi di trovarmi in mezzo all’umido, a quel freddo che ti entra nelle ossa e sembra volerci prendere residenza, intirizzita e con un tipico mal di testa da freddo, incazzata nera… Invece sono scesa dalla mia macchinina… E mi sono ritrovata in un mondo a parte, immerso in un silenzio ovattato, un mondo dove non vedi a un palmo dal naso, e ti sembra di esser sola in tutto l’universo, tant’è che l’unico rumore udibile è quello del tacco dei tuoi stivali… Un mondo dove non scorgi figure, solo ombre… Che però hanno in quella nebbia la loro ragion d’essere! Ogni forma di ogni palazzo, ogni angolo sembra essere stato costruito apposta per i giorni di nebbia, per dare quel tocco particolare alle strade, affinchè ogni luce possa rivelare un paesaggio sempre diverso che mai t’aspetteresti… Pavia sembra esistere in funzione dei giorni di nebbia! Ogni angolino ha un sapore nuovo, e ti c’immergi, e infine speri che la strada del ritorno magicamente si sia allungata, giusto per passare ancora un po’ di tempo in quella magia… Dove la presenza dei palazzi ti viene rivelata solo dalle luci che li illuminano, e che creano una sorta di bagliore in fondo in fondo a un muro bianco dove non vedi al di là… Non sai cosa vedrai al prossimo passo, ma è proprio questo l’incanto… Quell’incanto che mi ha fatto camminare col naso per aria, il più lentamente possibile, col sorriso lieve d’un bimbo innanzi alla prima goccia di pioggia della sua vita, a guardarmi intorno e scrutare in ogni vicolo come se quelle strade non le conoscessi meglio delle mie tasche, no, ma come se le percorressi per la prima volta in vita mia… E diciamo che, in fin dei conti, il bello sta anche nel notare che sei praticamente l’unica persona che non va di fretta, che non è coperta fin sopra le orecchie e che non è di malumore… Mentre il mondo intorno a te corre corre verso dove deve andare, con in mente una sola immagine, che è quella di casa, al calduccio ma soprattutto senza nebbia! E invece io, dopo aver vagabondato sola, godendomi ogni istante della passeggiata, incantata e senza umane parole, e – incredibile ma vero – senza sentirmi neanche una goccia di umidità addosso, ho deciso che impelagarmi nella via dei ristoranti del Borgo fosse il modo migliore di chiudere la giornata…! No, no, non mi hanno dovuto ripescare dal Ticino, ne sono uscita integra, io e le mie pizze…
Molto probabilmente tutto ciò vi avrà ormai del tutto convinti della mia insanità mentale, ma d’altra parte… Credo che questo sia un dato di fatto, ormai! E, francamente, io non ho la minima voglia di non essere così… Mi tengo strette le mie code della curva a campana!
Baci, cari miei… Che anche voi, per stare qua a leggermi, almeno un po’ nelle code della curva a campana lo siete… Da chi per primo ha dichiarato di esserlo, nelle suddette code che statistica docet, a chi neanche le ha mai sentite nominare…! ;-)
domenica 14 febbraio 2010
13 febbraio ore 23. Coerenza, sensibilità e amore, in fin dei conti. Come sempre.
Una mancanza di coerenza può fare incazzare. Ma può anche fare male, profondamente male…
La sensibilità dell’anima che ama incondizionatamente, incondizionatamente donando se stessa, sa essere infinita… Sa accorgersi di ogni sfumatura, di ogni lieve cambiamento e mutamento, nell’aria, nel vento, nel tono di voce, nelle luci e nelle ombre degli sguardi. Sa cogliere tutto ciò, dando a ogni cosa il suo posto, non nella testa e nella logica ma nel cuore. Ma al contempo sa anche tenere stretto tutto questo, quest’immensa capacità che si ritrova tra le mani, non rivelandone mai, se non in casi che reputa di vita o di morte. Ossia quando vede passare negli occhi dell’anima carissima che si ritrova davanti tutti i segni di quel perdersi, di quel disperato bisogno d’aiuto, che così bene conosce solo perché li ha sperimentati sulla propria pelle. E mai vorrebbe vedere alcun altro soffrire allo stesso modo. E perciò è solo allora che abbandona il cantuccio in cui è restata – anche se mai inerte – per lanciarsi ad abbracciare un’anima che solo di questo ha bisogno, e di null’altro, e tantomeno di parole…
Nulla potrà mai tangere a quella mano tesa… Nulla potrà mai farla ritrarre, o mozzarla. Nulla potranno le parole taglienti di chi non sa vedere, l’ingratitudine, la logica dell’utile, la disillusione e la triste mancanza d’ideali. Nulla potrà la paura di chi non ha fiducia di un sorriso rivolto Perché sei tu, Perché sei un’anima, e non Perché mi puoi tornare utile.
Tante, tante sono le ferite che possono accumularsi… Ma, se amore vero è, nessuna sarà mai tanto profonda da annullare, da distruggere, da annientare…
Sai una cosa? Una cosa vera e certa, questa, una verità certa e infinita. Quando dai qualcosa perché, anche se solo in un remoto angolo del tuo cuore, speri in qualcosa che possa ritornare a te, allora qualunque cosa riceverai ti parrà poco. Non sarà quello che vuoi, e la sottovaluterai.
Se doni tutta te stessa per puro amore, invece, non t’aspetti nulla in cambio. Non per disillusione nei confronti del mondo, non perché credi che chi ti circonda non ti vorrà mai offrire nulla – anzi! Credi in realtà tutto il contrario – ma perché non è il fine a cui aspiri, poiché il tuo amore non ha altro fine se non l’amore stesso. E dunque, ogni volta che ti trovi di fronte a un atto di amore disinteressato fatto nei tuoi confronti, ti sciogli! Anche nel buio più nero di un periodo non certo felice, provi nelle lacrime una felicità che non ha uguali, e la cui dolcezza si mescola al sapore salato delle lacrime… Ed è di quella dolcezza che ti ricorderai quando, qualche tempo dopo, ripenserai al passato!
Amore è saper perdonare… Amore sa perdonare, non colpevolizza ma soprattutto non giudica.
“Non si giudica chi si ama”Sartre
giovedì 11 febbraio 2010
"Clouds of my life", I called it... For you...
Baci...
03 dicembre 2008
Clouds of my life
E le nuvole della mia vita quante sono…
Le nuvole vere, le nuvole che nessuno ha visto mai. E quel cielo così bello e così limpido… Così carico di te.
E “distrattamente guardo il cielo / e cerco te”… Una volta l’ho sentita, questa canzone, e m’è rimasta in testa.
Il cielo il cielo. Avessimo tempo di guardarlo, il cielo. Troppo guardiamo la punta dei nostri stivali… Troppo poco quel cielo.
Quanto guardo il cielo… E cerco la mia vita. In quel rosso del tramonto, in quelle nuvole “che sanno di vaniglia” (e grazie amico di Pelle che non so neanche chi sei per avermi fatto capire che anche oltre i vetri sporchi del Cope si può vedere uno stralcio di cielo… Pieno di nubi alla vaniglia?!), perché tu sai – e lo sai, non c’è bisogno di spiegare il perché – che da qualche parte nel mondo, nell’Universo, nel firmamento creato, qualcun altro sta guardando lo stesso cielo… Lo stesso che sta sopra le nostre due teste, lontane ma uguali, foss’anche solo perché abbiamo alzato gli occhi al cielo nello stesso istante. E io guardo il cielo, e so con tutta me stessa che tu sei lì a guardare la stessa cupola immensa sopra le nostre anime lontane ma mai state così vicine. Forse non ci reincontreremo mai, chissà. Non so neanche che faccia hai… Ma ho visto la tua anima, anche solo per un istante, anche solo uno stralcio. E tu hai visto la mia. In qualunque parte dell’Universo tu sia… E ogni volta che guardi il cielo, e ne rimani come ipnotizzato, in quell’istante lì tu sei legato ad un’altra persona, indissolubilmente. Con un legame che non si spezzerà mai, anche se forse dimenticherai quell’attimo così magico… Ma la tua anima sempre lo ricorderà… Mai potrà dimenticarsene.
Dedicato a te, chiunque tu sia.
E basta quell’istante… Solo quello, per restituire alla vita quel senso che ti sembrava ti fosse sfuggito dalle mani. Sfuggito via… E sentir la vita scorrere ancora… Non intorno a te ma DENTRO, di te… E tu mi dirai, anima mia carissima,”tutto questo solo con uno sguardo?” E ti risponderò… Che bisogna saper alzare gli occhi al cielo. E a volte credi di non potercela mai fare, a liberarti del giogo della morte…
Ma arrivano momenti in cui capisci che la vita c’è ancora. E il cielo pure, solo che tu non te ne sei mai accorto, e hai bisogno di qualcuno che con dolcezza ti prenda il mento e ti dica “Guarda su… Che ci sei ancora, che sei ancora in tempo, perché non è mai troppo tardi.!”. E quel piccolo sguardo, quello schizzo di mondo che penetra le tue tenebre e arriva giù, a scaldare un cuore circondato da fiamme di ghiaccio, da te costruite, forse, non ha salvato e dato pace, e purificato, per così dire, solo te, ma anche qualcun altro. Chi, con la stessa solitudine nel cuore, ha avuto come te il coraggio di alzare lo sguardo in quello stesso momento.
Dedicato a te, chiunque tu sia.
E se
Mai accadrà
Tu donami i tuoi sogni
Li curerò per te
E ferma in un campo di rugiada
In una notte solitaria
Darò loro vita
Affinchè chi c’è ancora
Chi ha resistito – forse solo per inerzia
Possa dare nuova vita a te
Che come me hai detto, tremando nella pioggia
“Da solo non ce la faccio, da solo”.
Dedicato a te, che mi guardi
Da un cielo stellato.
20.03
lunedì 8 febbraio 2010
Per una volta, parlo della mia strada, e non del cielo in generale...
Un angolino, un momentino, solo per l’anima… Lasciando spazio al cuore, e fregandocene se la mente è stanca… Quando scrivo qui, metto il cervello in stand-by e lascio dire al cuore tutte quelle cose che, per un motivo o per l’altro, durante il giorno ha taciuto… Non m’importa di quello che devo fare… In fin dei conti, non m’è mai importato, quello che ha sempre contato davvero è quello che il mio cuore mi ha detto di fare… E il fatto che a volte questo coincidesse con quello che il mondo si aspettava che io facessi, è poca cosa… E infatti, quante volte ho stupito chi mi circondava con qualcosa di assolutamente privo di logica, con qualche “stupidata” o colpo di testa? Tutte quelle volte che ho visto le persone intorno a me scuotere la testa con un sorriso, pensando in fondo al loro cuore che “Questa qua è matta…”.
Ma si vive una volta sola, e non di se o di ma… Se la vita fa una domanda, l’unica risposta possibile è sì…
Io ho scelto la mia strada… E più di una volta mi sono ritrovata a chiedermi se, in fin dei conti, era la strada giusta. A diciott’anni, mi son trovata davanti a una scelta. O te ne vai, tagli completamente i rapporti con questa città e con le sue persone – e bada bene a non voltarti indietro! – e vai a lavorare, piuttosto che a fare l’Università anche solo a Varese, e quindi pensi prima a te e poi a chi ti circonda – per semplificarla molto… Oppure rimani qua, t’invischi fino in fondo con questo posto e con le sue anime, pregando che sappiano aspettarti quando parti e abbracciarti quando piangi, dandoti anima e corpo al mondo che ti circonda, mettendolo innanzi a tutto, e sperando che, prima o poi, qualcuno t’insegni a pensare anche a te stessa… E direi che la mia scelta è più che ovvia… Direi anche che era una scelta che già avevo fatto prima di esprimerla in parole… Una scelta che avevo dimostrato scegliendo le anime con cui passare i miei giorni, per dirla breve… Una scelta che mi è apparsa chiara e limpida come non mai quando, mentre dicevo che Io forse vado a Varese a fare medicina, perché io non ho problemi a prendere e ad andare, io me ne andrei anche domani se solo avessi l’opportunità… in fondo a me dicevo Ma che stai a dire? Vuoi prendere in giro la persona con cui stai parlando oppure te stessa? Perché non ce l’avrei mai fatta a lasciare le persone con cui, volente o nolente, avevo creato dei legami così forti che nessuna distanza avrebbe potuto spezzare… Non ce l’avrei mai fatta a dire Io riparto da zero e voi… Boh, voi fate quel che volete, se ne avete voglia fate come se io non fossi mai esistita… Mi son resa conto di volere troppo bene a certe persone… Anche a persone che non avrei mai detto… Ho realizzato di non aver mai capito quanto mi davano i loro sorrisi di ogni giorno, e che questo valore l’avrei improvvisamente capito solo quando mi sarei ritrovata seduta su un treno, in viaggio per chissà dove… Avrei voltato le spalle a braccia amiche, questo avrei fatto, anime colpevoli di null’altro se non di aver donato il loro affetto alla chiusa anima che ero… Ma grazie a Dio ho capito il valore della vita che ho prima che questo potesse accadere, prima di ritrovarmi sola con una vita che mi era sfuggita di mano nel tentativo di dipingerla completamente a nuovo, caduta a terra in mille pezzi come un soprammobile da spolverare…
Tutto questo per dire cosa?
Tutto questo non ha una morale, non è una favola di Fedro, è solo quello che è stato, punto e basta. O almeno, una breve parte di quello che è stato, uno scorcio, che tuttavia non è fine a se stesso. Le strade si incrociano.
mercoledì 3 febbraio 2010
Ideals... For real...
E rieccomi qua, che pian pianino comincio a portare in questo angolino stralci dell' "Altro lato del cielo a fiorellino blu"... Lo so, lo so, chi ha imparato a conoscermi dalle parole che per più di un anno ho scritto là penserà che questo non è nè il primo post nè il più bello... Ma - a parte il fatto che penso sia uno di quelli che ho scritto con più "luce negli occhi" - credo che sia giusto spostarlo qui per primo... Mille e uno i motivi... Ma non sta a me raccontarveli... Consideratela la mia "dichiarazione di poetica", e tanto basti...
A voi!!! ^_^
06 febbraio 2009
Vivo di nuvole, vivo di idee, vivo di quello in cui credo! (per l’idealista, per lo pseudo-cinico-razionale, per la raffreddata che “non sai mai cosa farai veramente”)
Eccomi, non crediate che oggi sia finita lì! E sono un po’ devastata, un po’ “a pezza”, come si dice da me, ma non per questo rinuncio a scrivere quello che vado a scrivere.
Perché? Perché io vado per la mia strada, con quella luce negli occhi che soltanto le cose in cui credi davvero ti danno, con quel passo lieve e deciso a un tempo, con quella musica dell’anima che in me risuona e inebria me e chi mi circonda, con la consapevolezza che il prossimo passo andrà a poggiare non sul vuoto del nulla infinito, ma su un terreno saldo e vero, infinito anch’esso, ma di quell’infinito che è eternità e non il contrario di essa.
Tu credimi quando dico una cosa. Quando parli con me, quando parli con me e con chi condivide almeno una parte del mio cielo, di quell’”altro lato del cielo” che a questo blog dà il nome, potrai continuare eternamente a chiederci “perché?”. Non ho paura di questa domanda, no. Non sono le umane domande a farmi paura… Non sono le umane domande che faranno crollare quanto Vita mi ha dato, quanto Dio mi ha dato, quanto è cresciuto, quanto è emerso dalle buie nebbie della mia anima non ancora formata, per fare di me ciò che sono adesso. Perché tutto questo – quello in cui credo, quello che di fatto è ciò che mi dà vita, che mi fa andare avanti – un senso, sai, è l’abbozzo di un senso e dunque IL senso stesso – è troppo radicato, è troppo forte, grazie alla vita e alla fede che continuamente, ad ogni mio respiro, ad ogni istante che con tutta me stessa vivo, lo rafforzano, perché possa banalmente crollare allo scontro con le tue domande. Perché quello che ho trovato, quello a cui sono arrivata, è ciò in base a cui io vivo ogni giorno, giorno per giorno, e la quotidianità ha il suo sacrosanto perché, il suo sacrosanto valore, perché ogni passo che avanziamo, essendo sempre noi stessi, dà tantissimo a noi e a chi ci sta intorno! Neanche puoi immaginare, neanche possiamo umanamente immaginare quanto lo sguardo di una persona che crede in qualcosa, quanto i suoi occhi e il suo sorriso sappiano dire e sappiano dare!
Quando mi son sentita dire: “…e allora rimani sempre l’eterno bambino di cinque anni, che gioca con le macchinine?!”, io ti giuro che mi stavo mettendo a ridere, ma di gioia! Perché è esattamente questo il punto! Chi ha un ideale in cui crede, chi crede in qualcosa che la sua anima ha costruito, con tutta la forza che viene da sé e dall’alto, da Chi è sopra di noi e tutto crea, ha e sempre avrà negli occhi quel guizzo d’infanzia!!!!! Che gli occhi miei, gli occhi tuoi se solo vuoi, sanno riconoscere all’istante! In ogni momento di vita, anche quello che potrebbe sembrare il più banale!!!! Un guizzo d’infanzia che non in tutti si trova, un guizzo che è un sorriso degli occhi, un inno di gioia e di vita dell’anima, che si propaga nella tua anima! Infanzia dell’anima, di quando era tutto e il contrario di tutto, nell’eternità del mondo! E non è una cosa che puoi dire… È una cosa che vivi, in tutta la sua bellezza!!! Una volta, un anno fa circa, ho scritto, a una persona che non siete voi a cui questo post è dedicato, che “…le persone che hanno trovato un senso lo sai, le vedi, glielo leggi negli occhi!”: credi che ciò che io sto dicendo ora sia diverso?
E meravigliarsi ancora di fronte a un raggio di sole, a una goccia di pioggia…
Noialtri non crediamo in quello che crediamo perché VOGLIAMO crederci. Noialtri crediamo perché ci crediamo, e non è una cosa razionalmente spiegabile in tutte le sue sfaccettature e in tutte le sue infinite ed eterne sfumature. Puoi tu forse cogliere l’eternità con un pensiero razionalmente corretto?
Troppe persone credono che chi ha un ideale in cui crede, “pochi punti fermi ma saldi”, sia perché ci VUOLE credere, perché sente di avere bisogno di qualcosa a cui appigliarsi per non cadere nel baratro buio nel nulla… Ma non è così! Se così fosse, con le tue parole potresti distruggere tutto questo in un banale soffio. Non ci riesci, e mai ci riuscirai, dovessimo anche parlare in eterno credi a me. Chiediti il perché.
Io mi sono sentita dire tante volte che sono strana, che sono diversa, che sono matta, che sono scema. Ho guardato queste persone negli occhi e sono andata avanti. Per la mia strada! E oramai, c’avrete fatto caso, sono proprio queste parole che sono diventate il mio cavallo di battaglia! Perché io VOGLIO ESSERE STRANA, DIVERSA, MATTA, SCEMA! Perché se, così facendo, sono sempre stata me stessa in ogni istante della mia esistenza, se così facendo ho seguito la mia strada, con tutti gli scivoloni che questa ha potuto comportare, anche se per seguire la mia strada e quello in cui credevo sono dovuta andare contro tutto e tutti, allora ben venga! Allora non rinuncio neanche per un attimo ad essere giudicata diversa e “fuori dal normale”! Non m’interessa, se per questo in alcuni momenti mi sono sentita e tuttora mi sento, ad una lunghezza d’onda diversa da quella di chi mi circonda, sono disposta a sentirmi a volte spaesata, persa in un mondo che mi accetta e mi vuole bene ma allo stesso tempo non è sintonizzato sulle mie stesse frequenze! Se essere come sono vuol dire fare parte “delle code della curva a campana”, allora, io voglio essere nelle code della curva a campana! E so che c’è gente come me!
Non sono illusioni… Sono cose in cui crediamo, il che è profondamente diverso.
Credo anche nei sentimenti puri e disinteressati, perché, è un reato? Anche se sono stata fregata cento e una volte. Questo non ha cambiato nulla, nulla di me!!!! C’è stato, è vero, un periodo della mia vita in cui questo fatto mi ha condizionata: ma è stato un periodo della mia vita in cui non ero me stessa! Nel senso che, dopo essere stata fregata e usata da tante persone, la mia RAZIONALITÀ (e bada bene non la mia anima, che ho brutalmente messo a tacere!) mi ha portato a odiare queste persone, e a chiudermi in una bolla di cinismo che fingevo fosse mia propria, ma che mi ha quasi ucciso, circa due anni fa. Ma di fatto: io queste persone non le odiavo, mi dispiaceva solo per loro, e continuavo a fidarmi delle persone con cui vivevo tutti i giorni! Risultato della bella favola? Io due anni fa sono stata a un passo dalla fine! Ergo… Non possiamo vivere rinnegando le cose in cui profondamente crediamo, che danno senso a noi e alla nostra vita, perché così facendo uccidiamo la nostra anima! Anche se magari ancora non siamo perfettamente coscienti che siano proprio certe idee, certe convinzioni, che ci tengono in piedi…
Ohi, io ti dico una cosa: dopo che ho rischiato di perdere tutto quello che nutriva di luce la mia anima, io ho buttato via la mia stupida bolla! Ho deciso di continuare a vivere come avevo sempre vissuto: essendo me stessa! Credendo nelle mie idee, nelle mie basi, nei miei affetti, nelle persone che mi danno vita ogni giorno più di quanto non possano esse stesse pensare! Andando avanti con il cuore, con ciò che ho sempre avuto e che faticosamente ho costruito – certo non da sola! – andando avanti con la mia anima, con uno stendardo di vita!
Chiamami come vuoi, illusa, visionaria… Non c’è problema. Dimmi come la pensi, sempre, che lo voglio sapere, che è un punto di vista che rispetto.
E se io vincessi alla lotteria… Io sarei ancora qui, sarei ogni giorno ancora con voi, con lo stesso sorriso che mi avete visto oggi sulle labbra! Non cambierebbe assolutamente nulla nella mia vita… Perchè io porto avanti la mia vita con delle convinzioni e con dei punti fermi che non possono essere spezzati da queste cose! Solo perché potrei vivere nell’oro senza muovere un dito per il resto della mia vita, rinuncerei a tutto questo, a tutte quelle cose grandi e piccole che portano avanti il mio mondo e la mia anima, a tutto ciò in cui io credo con tutta me stessa, a tutte quelle cose che formano e nutrono la mia anima stessa? Ma non parliamo di cose impossibili!
Una domanda ti pongo: “Perché sei vivo?”, e la risposta che voglio non è: “Perché sono nato”, la cosa che voglio sapere è: COSA TI PORTA AVANTI TUTTI I GIORNI, COSA FA SÌ CHE LA TUA ANIMA RESPIRI? In base a che cosa tu ti svegli la mattina e decidi di vivere un altro giorno ancora? Se tu credi che non ci siano punti fermi, se tu credi che tutto possa cambiare da così a cosà con il solo potere di una luna storta, se tu credi che tutto sia razionalità, allora cosa ti tiene in piedi? Cosa impedisce che tu ti afflosci a terra come un pupazzo? In parole povere: COSA DÀ SENSO ALLA TUA VITA?
22.15